Sono decine di migliaia gli azionisti Veneto Banca e Popolare Vicenza danneggiati dalla vendita, in violazione delle norme che regolano i servizi di investimento, delle azioni delle due ex popolari venete. Ma con Movimento Consumatori chi è rimasto danneggiato ha la possibilità di essere davvero tutelato, attraverso un’azione collettiva portata avanti dai professionisti legati all’associazione, che a Varese ha appena spostato la propria sede in via Robbioni 16 (tel 0332 810569, e-mail: varese@movimentoconsumatori.it ).
Lo hanno raccontato ieri sera l’avvocato Barbara Cirivello, volto varesino dell’associazione, insieme all’economista Enrico Bigli e all’avvocato Marco Gagliardi, durante l’incontro “Bad Bank . La crisi del sistema bancario”, ospitato dallo Spazio Substrato di via Robbioni 5 e realizzato nell’ambito del progetto “Consumatori Responsabili” del Programma generale di intervento della Regione Lombardia con l’utilizzo dei fondi dal Ministero dello sviluppo economico, e del progetto “Consumatori di giustizia 2.0.” finanziato da Regione Lombardia.
“Movimento Consumatori è presente nel territorio varesino da oltre un decennio, e si occupa anche di educazione finanziaria e tutela del risparmio – spiega Cirivello – attualmente siamo impegnati nella vicenda delle popolari venete: a seguito del decreto “salva banche” sono stati lasciati nella disperazione migliaia di famiglie che avevano riposto fiducia nella propria banca senza comprendere l’elevato rischio dei titoli acquistati, e imprenditori che sono stati obbligati ad investire in azioni della banca per poter ottenere dei fidi per l’azienda”.
“Partecipando alla nostra azione collettiva – spiega l’avvocato Gagliardi – si ha a disposizione la competenza di avvocati ed esperti del settore legato a MC, che sapranno essere il vostro Virgilio nel girone infernale del risparmio tradito”.
Perché, come ha spiegato l’economista Bigli, il problema arriva da lontano, e in Italia la crisi generalizzata del sistema bancario è stata anche gestita goffamente, con provvedimenti che, molte volte, invece di aiutare a far rientrare l’emergenza, hanno contribuito a far esplodere i conflitti.
“La crisi bancaria ha tre assi portanti – ha spiegato Bigli – l’insufficienza di capitali, che causata di una logica manageriale sbagliata, la crisi degli asset e i provvedimenti non efficaci o dannosi presi durante gli ultimi anni.”. Un esempio, spiega Bigli, può essere il Fondo Atlante, “in cui sono le banche a dover salvare se stesse”.
“C’è stata molta disinformazione, a cominciare dalle scadenze per presentare le istanze – spiega Gagliardi – non sono scaduti i termini, perché non è ancora possibile depositare le istanze. L’unico termine è quello del 30 settembre, riservato a chi avesse sottoscritto delle obbligazioni subordinate, per avere accesso ad un rimborso dell’80%. Quindi c’è ancora spazio per chi vuole partecipare: chi vuole far valere i propri diritti può ancora contattarci, attraverso le sedi territoriali, preparare insieme a noi i documenti da presentare per iniziare il percorso che ci porterà a difendere i nostri diritti”.