Alessandro Fermi nuovo Presidente, tutte le cariche del nuovo consiglio Regionale

Nella prima seduta dell’XI legislatura eletti anche gli altri componenti dell’Ufficio di Presidenza e costituita la Giunta delle elezioni. Fermi: “Un onore e una grande responsabilità presiedere il Consiglio regionale della Lombardia”

05 Aprile 2018
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Alessandro Fermi, 43 anni, comasco, già Sottosegretario all’Attuazione del programma, ai rapporti istituzionali nazionali e alle relazioni internazionali nella scorsa legislatura, eletto nella fila di Forza Italia con oltre 8.600 voti di preferenza, è il nuovo Presidente del Consiglio regionale della Lombardia. E’ stato eletto questa mattina alla quarta votazione con 55 voti.

Autonomia, dignità della politica, leggi semplici, procedure più snelle e capacità di ascoltare ed essere voce dei territori. Sono questi, in sintesi, i perni del programma di lavoro indicati da Fermi, nel suo intervento in Aula consiliare che ha inaugurato di fatto l’XI legislatura del Consiglio regionale e nel quale ha annunciato l’istituzione di una Commissione consiliare speciale per l’Autonomia.

Vice Presidenti del Consiglio sono stati eletti Francesca Brianza (Lega Lombarda Salvini), varesina, 42 anni, nella scorsa legislatura Assessore al Post Expo, Città metropolitana e Reddito di autonomia e Inclusione sociale, che ha ottenuto 40 voti, e Carlo Borghetti (PD), 45 anni, milanese residente a Rho, Consigliere regionale uscente, a cui sono andati 31 voti. Consiglieri Segretari sono Giovanni Malanchini (Lega Lombarda Salvini), eletto con 38 voti e Dario Violi (M5Stelle), 32 anni, bergamasco, candidato alla presidenza della Regione alle ultime elezioni regionali, che ha ottenuto 32 voti.

La terza assemblea legislativa d’Italia – “E’ un onore – ha esordito Fermi – presiedere la terza assemblea legislativa in Italia dopo Camera e Senato. Far parte di questa Assise deve riempirci non solo di onore e di orgoglio, ma anche di grande responsabilità. Abbiamo il dovere di vivere questo nostro compito con l’orgoglio di chi è consapevole di rappresentare 10 milioni di lombardi, un popolo ricco di storia, con grandi capacita innovative, imprenditoriali e di lavoro. Una terra culla di grandi idee, fertile di volontariato, di associazioni e dal cuore grande”.

Il ruolo del Consiglio – Fermi ha quindi sottolineato la necessità che il Consiglio regionale avverta questa responsabilità avendo come unico riferimento i cittadini e come atteggiamento “la serietà, l’impegno, la concretezza e la dedizione anche adattandosi alle novità. Prima fra tutte la separazione fra il ruolo di Consigliere e quello di Assessore”.

La separazione dei ruoli tra Assessori e Consiglieri – “Questa modifica – ha detto Fermi – avrà certamente il vantaggio di migliorare i lavori del Consiglio e delle Commissioni, ma soprattutto consentirà a quest’Aula di esercitare in modo più puntuale le attribuzioni previste dal nostro Statuto che, oltre all’attività legislativa, prevede il concorso alla determinazione dell’indirizzo politico regionale e il controllo sull’attività di Giunta”.

Nessuna rivendicazione di ruoli – Non si tratta di rivendicare ruoli perché questa legislatura “nasce con una grande peculiarità”.  Il ruolo di governatore sarà esercitato da Attilio Fontana che ha presieduto l’Aula per molti anni e quindi ne conosce bene “il valore, il ruolo, e la straordinaria forza di collaborazione che può esprimere”.

Attività legislativa e Commissioni – In questo quadro di leale e reciproco rispetto dei ruoli e dei compiti, la funzione legislativa del Consiglio non deve necessariamente tradursi solo nella produzione di nuove leggi, ma anche nella riorganizzazione e semplificazione delle norme che già esistono.

“L’autorevolezza di questo Consiglio – ha proseguito Fermi – si misurerà anche nella capacità di migliorare il dialogo con i cittadini che non ci chiedono nuove norme, ma di rendere più semplici, chiare e rispondenti ai bisogni quelle che già ci sono”. Ne deriva che le Commissioni, come “canale di ascolto e approfondimento delle istanze territoriali”, avranno un ruolo ancora più importante.

Il Consiglio è la voce dei territori – Fermi immagina anche “nuove forme per contribuire all’indirizzo politico regionale” partendo “dalla straordinaria forza di quest’Aula di essere la voce del territorio capace di esprimere il proprio contributo di partecipazione nell’elaborazione di atti fondamentali come il Programma Regionale di Sviluppo”. Il Consiglio potrà poi essere “la casa di tutti gli amministratori locali”, a maggior ragione dopo che le province non possono più svolgere il ruolo di interfaccia con i Comuni.

Valorizzare ciò che funziona – Fuori dalle funzioni strettamente statutarie, il Consiglio dovrà potenziare ulteriormente quello che ha ben funzionato: l’apertura (non solo delle porte del Grattacielo) al territorio e la valorizzazione di esempi di buona politica, solo per citarne alcune.

Autonomia – E infine l’autonomia, la sfida delle sfide “cui ciascuno è chiamato a contribuire per scrivere una pagina storica di questo territorio”.

Fermi ha voluto ricordare come questo percorso sia iniziato da un altro comasco, Ettore Albertoni, sotto la cui Presidenza venne approvato il nuovo Statuto d’autonomia della nostra Regione e iniziò il confronto con il Governo per richiedere maggiore autonomia in 18 ambiti differenti.

“A distanza di 11 anni – ha sottolineato Fermi – il percorso avviato allora può trovare ora finalmente attuazione concreta. Il referendum dello scorso 22 ottobre e la Risoluzione approvata da quest’Aula il 7 novembre scorso ci consegnano ora una responsabilità che non potremo mai perdere di vista”.

Una Commissione speciale – Proprio con questo obiettivo Fermi sottoporrà all’Ufficio di Presidenza l’istituzione di una Commissione ad hoc o la modifica dei compiti di quella già esistente per il riordino delle autonomie.

La politica come baluardo della libertà – “Dal nostro operato – ha concluso Fermi – deriverà la capacità di invertire quella rotta che porta oggi ad una diffusa convinzione che senza Politica vivremmo meglio, che la Politica è qualcosa di inutile, di costoso e fonte di privilegi. La Politica in realtà è un baluardo della libertà del Popolo ue na voce soprattutto per i più deboli e i più umili.”

Prima della conclusione dei lavori, è stata costituita la Giunta delle elezioni, composta da un componente per gruppo e a cui spettano le verifiche sulla sussistenza di eventuali casi di incompatibilità e sulla convalida degli eletti.

Il numero delle Commissioni consiliari e le rispettive competenze saranno stabiliti in una seduta successiva, su proposta dell’Ufficio di Presidenza, sentita la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.

La prima seduta dell’XI legislatura regionale è stata presieduta fino all’elezione del nuovo Presidente Alessandro Fermi dal Consigliere regionale più anziano, Giuseppe Villani, 68 anni, eletto a Pavia nella lista del Partito Democratico. Il ruolo di Consiglieri Segretari è stato svolto inizialmente dai due Consiglieri regionali più giovani, Niccolò Carretta eletto nella Lista Gori a Bergamo, e Alessandro Corbetta eletto nella lista Lega Lombarda Salvini a Monza e Brianza.

In apertura di seduta, su proposta del Presidente Giuseppe Villani, il Consiglio regionale ha commemorato i due operai tragicamente scomparsi nello scoppio avvenuto in una fabbrica di Treviglio (BG) il giorno di Pasqua.

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