
Domenica 8 aprile 2018 ha inizio il ciclo di tre incontri dal titolo “Sacro Monte d’altri tempi“, nato all’interno del progetto “Anziani protagonisti al Sacro Monte“.
Uno sguardo sul Sacro Monte attraverso i racconti e le immagini di chi l’ha vissuto da protagonista. Una raccolta di ricordi ed aneddoti narrati dagli anziani che ancora vivono al Sacro Monte, dai villeggianti che da giovani passavano qui le loro estati, dagli studiosi che hanno contribuito a riscoprirne e preservarne il patrimonio culturale.
Durante i tre appuntamenti in programma il Sacro Monte verrà raccontato attraverso video, fotografie, storie e testimonianze, che mostreranno com’era cinquanta e sessanta anni fa, consegnando alle generazioni di oggi un’immagine di altri tempi, quella di un luogo da sempre incantevole, ricco di storia e meta amata da generazioni e generazioni di persone. Sarà questa l’occasione per presentare i sette video realizzati nell’ambito dell’azione di coinvolgimento culturale dal titolo “Anziani protagonisti al Sacro Monte”, finanziata da Fondazione Cariplo in partnership con Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte nel più ampio progetto per la realizzazione di un centro di interpretazione e l’avvio di un’azione di volontariato culturale per il Sacro Monte di Varese.
I tre incontri si terranno per tre domeniche consecutive – 8, 15 e 22 aprile – nel pomeriggio a partire dalle ore 15.00 e saranno arricchiti da conferenze d’approfondimento e eventi particolari.
Primo appuntamento
Domenica 8 aprile, ore 15.00
Presso il Centro Espositivo Mons. Pasquale Macchi alla prima cappella
IL TURISMO A SACRO MONTE NEGLI ANNI CINQUANTA
Un’occasione inedita per scoprire con immagini, fotografie, video e racconti degli “Anziani protagonisti” quanto Sacro Monte fosse apprezzato dai turisti agli inizi del Novecento.
L’incontro si aprirà con la presentazione, proseguendo poi con la conferenza dal titolo “Saluti dalla provincia dei sette laghi. Il turismo nel Varesotto degli anni Cinquanta”, tenuta dalla Dott.ssa Claudia Biraghi dell’Università degli Studi dell’Insubria – International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities.
Ingresso libero e gratuito