
Ermal Meta e Fabrizio Moro hanno vinto la 68esima edizione del Festival di Sanremo. Il duo ha vinto con la canzone Non mi avete fatto niente. Al secondo posto è arrivata la band Stato Sociale, al terzo Annalisa. Meta e Moro hanno scritto il testo di Non mi avete fatto niente dopo l’attentato di Manchester al concerto della popstar americana Ariana Grande. Il brano nasce dalla rielaborazione di Silenzio, pezzo di Andrea Febo (coautore di Non mi avete fatto niente) che era stato iscritto a Sanremo Giovani nel 2016.
Nonostante la polemica e il rischio eliminazione dei giorni scorsi, alla fine hanno vinto proprio loro. Favoriti dai bookmaker alla vigilia del Festival, in bilico per due giorni con il rischio di una squalifica per l’uso nel pezzo di parte di una canzone di un paio di anni fa, poi riabilitati per correre verso il trionfo finale.
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Ermal Meta (è il suo vero nome) è nato in Albania e vive in Italia da quando aveva 13 anni: si trasferì a Bari, in Puglia, insieme alla famiglia. Iniziò a fare musica facendo il chitarrista nel gruppo Ameba 4, che partecipò al Festival di Sanremo del 2006 nella sezione dedicata ai giovani: la canzone si intitolava “Rido… forse mi sbaglio”. Sempre insieme agli Ameba 4, incise un album per l’importante Sugar Music, la casa discografica di Caterina Caselli. Poco dopo l’uscita di quell’album il gruppo si sciolse e nel 2007 Meta fondò il gruppo La Fame di Camilla, che si sciolse nel 2012. Oltre che cantante è anche un apprezzato compositore: ha scritto canzoni per Patty Pravo, Marco Mengoni, Emma, Giusy Ferreri e Francesca Michielin, tra gli altri.
Fabrizio Moro ha 42 anni, è nato a Roma nel quartiere San Basilio, e i genitori sono di origini calabresi. Il suo nome vero nome è Fabrizio Morbici. Iniziò a fare musica negli anni Novanta e ha partecipato al Festival di Sanremo sei volte: la prima volta nel 2000, con la canzone “Un giorno senza fine” e nel 2007 con la canzone “Pensa”, che parlava delle vittime di mafia. Con “Pensa”, Moro vinse la sezione riservata ai “Giovani”, oltre al premio della critica intitolato a Mia Martini.