I primi dati provvisori disponibili sul commercio estero varesino relativi ai primi nove mesi del 2015 mostrano un miglioramento nei flussi commerciali.
L’export nel periodo gennaio-settembre 2015 ha raggiunto 7.603 milioni di euro, valore in aumento del +6,2% rispetto allo stesso periodo del 2014. Le importazioni nello stesso intervallo di tempo hanno raggiunto 4.706 milioni di euro, registrando una crescita del +5,9%. I miglioramenti sul fronte delle esportazioni sono andati intensificandosi nel corso dei mesi, viceversa l’import ha registrato una minor velocità di crescita nel trimestre estivo. Queste dinamiche hanno prodotto a fine settembre 2015 un saldo commerciale positivo (+2.897 milioni di euro) e in aumento rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente (+6,8%).
MERCATI
Per quanto riguarda i mercati di riferimento, si confermano in crescita rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno le esportazioni verso le principali aree avanzate.
Tiene ed è in moderata crescita (+4,8%) l’export verso l’Unione Europea, verso cui è destinata circa la metà dei flussi commerciali varesini in uscita. All’interno di questa area Germania e Francia si confermano i due principali paesi di riferimento per le esportazioni varesine con una crescita dei flussi intorno al 4%, mentre si mostra estremamente dinamico l’export diretto a paesi che stanno acquisendo maggior importanza in termini di quote, quali Polonia (+19%), Romania (+10,3%) e Svezia (+9,6%).
Sempre tra le aree avanzate, è aumentato l’export verso l’America Settentrionale (+15,6%), grazie anche al cambio favorevole e alla ripresa che ha caratterizzato il mercato statunitense nei primi mesi del 2015, mentre è in riduzione quello verso la Svizzera (-4,5%), tradizionale partner commerciale delle imprese varesine. Da segnalare l’Oceania che, pur rappresentando ancora un’area marginale per le esportazioni varesine (raccoglie il 2,1% dell’export provinciale), è risultata in rapida ascesa nei primi nove mesi dell’anno (sono raddoppiate sia le esportazioni varesine dirette a quest’area che la relativa quota di mercato).
Tra le aree in via di sviluppo si segnalano esportazioni in decisa crescita verso il Medio Oriente (+38,1%) e Asia Centrale (+52%), mentre gli altri mercati emergenti segnano una contrazione dovuta al rallentamento in atto in diversi paesi.
PRINCIPALI SETTORI
In termini di composizione settoriale, con riferimento ai comparti maggiormente rappresentativi del territorio, si evidenzia che il 63% delle esportazioni ha preso origine dal settore metalmeccanico, l’8% dal tessile-abbigliamento, il 10% dal chimico e farmaceutico e l’8% dal gomma e materie plastiche.
Il metalmeccanico è il settore che ha registrato il miglior risultato in termini di commercio estero nei primi nove mesi del 2015, svolgendo un’azione di traino per l’intero export provinciale. Rispetto allo stesso periodo del 2014 le esportazioni sono, infatti, cresciute del +10,4% e le importazioni del +12,7%. L’aumento è generalizzato a quasi tutti i comparti del metalmeccanico. In particolare si segnalo i contributi significativi che derivano dai primi due comparti a livello provinciale per quote di esportazioni, ovvero i macchinari (che pesano per il 21,4% sull’export provinciale e segnano una crescita del +12%) e l’aerospazio (16,5% del dato provinciale, in crescita del +9%).
Il tessile-abbigliamento ha, invece, registrato una leggera flessione delle esportazioni (-1%) a fronte di un analogo incremento delle importazioni (+1,1%). Il calo dell’export è concentrato nel comparto dell’abbigliamento (-3,2%), mentre sono stabili le esportazioni di prodotti tessili.
Il settore gomma e materie plastiche segna un incremento dell’export (+3,8%) e dell’import (+3,5%). Le esportazioni sono in crescita con riferimento al solo comparto delle materie plastiche (+4,1%), mentre sono stabili nei prodotti in gomma.
Il settore chimico e farmaceutico ha, invece, registrato una contrazione delle esportazioni (-2,3%) e delle importazioni (-4,3%). Sul lato dell’export, si rilevano delle differenziazioni tra il comparto farmaceutico (in riduzione) e chimico (in leggero aumento).