Varese, il Comune si “salva” dallo sforamento del Patto di stabilità. Maggioranza compatta

Il consiglio comunale ha approvato la vendita delle azioni di A2a per ottenere i fondi necessari a non uscire dai vincoli imposti dal governo. L’opposizione attacca: «Coprite i debiti vendendo il nostro patrimonio e nascondete i problemi della vostra coalizione»

27 Dicembre 2014
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La maggioranza si è ricompattata. E il voto per vendere le azioni di A2a, in modo da non sforare il Patto di stabilità, ha visto la totalità degli esponenti del centrodestra a favore: 19 voti (Lega, Liberi per Varese e il sindaco) per l’alienazione. I tre “ribelli” di Forza Italia, Piero Galparoli, Domenico Battaglia e Fabio D’Aula, sono rientrati nei ranghi. Questo secondo un punto di vista. Secondo l’altro, sono i vincitori della battaglia, in quanto la delibera è stata modificata.

«La situazione è cambiata, perché il testo della delibera è stato modificato come avevamo chiesto – ha spiegato Battaglia – non si procederà infatti più alla vendita per 5 milioni di euro di azioni, ma solo di 1,5 milioni. Nella delibera è poi concessa la vendita fino a 4,1 milioni, nel caso entro il 30 dicembre non arrivassero gli introiti di 2,6 milioni di euro previsti da Aspem Reti, ma si tratta solo di una misura cautelativa».

Lo stesso D’Aula aggiunge: «La delibera che abbiamo votato è radicalmente diversa rispetto alla precedente. Nella prima veniva data una sorta di delega in bianco per la vendita fino a 5 milioni di euro di azioni, senza nessuna certezza sul risultato e sul fatto stesso che venissero vendute. Oggi, invece, è stato messo in maniera precisa, nero su bianco, come si procederà. Soprattutto si venderà per 1,5 milioni, perché gli altri 2,6 sono una misura cautelativa nel caso non arrivino i soldi di Aspem Reti, che quasi sicuramente ci saranno. Di fatto, abbiamo votato, pur con amarezza, per evitare lo sforamento del Patto di stabilità».

Non la vede così, tuttavia, il Nuovo centrodestra, che oggi sta all’opposizione dopo la “cacciata” dalla giunta di due mesi fa.
Secondo il capogruppo Matteo Giampaolo «la delibera è identica a quella dell’altra volta. Si arriva all’ultimo dell’anno coprendo i debiti e vendendo il nostro patrimonio. Ci ritroviamo con una maggioranza che per nascondere i suoi seri problemi fa la commissione mezz’ora prima del consiglio comunale. E poi in commissione non spiegano come stanno le cose. C’è sicuramente molta approssimazione. Stiamo parlando dell’unico patrimonio comunale che ha una rendita».

Di fatto, il voto su A2a è stato l’ennesimo banco di prova per gli equilibri interni al centrodestra. Equilibri che, dopo due rimpasti di giunta, sono sempre più precari.

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