
La cultura del cibo approda al Premio Chiara. Grazie a Matteo Pisciotta, noto chef della cucina italiana, che guida il LUCE, ristorante di Villa Panza.
Il quale dialogherà con Roberta Schira, giornalista e critica culinaria che racconta il cibo come simbolo attraverso i suoi rituali. Intervistati da Davide Paolini, giornalista per la rubrica Gastronauta del Sole24Ore.
Matteo Pisciotta, 1974, sempre alla ricerca di nuove tecniche e preparazioni, propone una cucina fortemente personale. Intraprende la scuola alberghiera presso il De Filippi di Varese ed in seguito la post-qualifica al Carlo Porta di Milano. Seguono tirocini in importanti cucine, tra cui Cannes, Terme di Recoaro, Corsica, Toscana, Francia, Svizzera, Roma, Stresa, chef personale del capo di stato maggiore di marina. Chef dell’Osteria del Sass di Besozzo, affiancando l’attività in cucina con quella di docente presso il De Filippi. Dal 2009 è alla guida del ristorante Luce, Villa Panza, un luogo unico che lega arte e creatività da ogni punto di vista. I suoi piatti nascono da quella che lui definisce una “cucina creativa d’avanguardia”: non è un’avversione nei confronti della tradizione, che anzi è fonte d’ispirazione, è piuttosto una fusione tra territorialità e ricerca nelle svariate culture gastronomiche, rielaborazione di tecniche tradizionali attraverso metodi di lavorazione moderni, maniacale ricerca di concentrazione degli aspetti organolettici della materia e di nuove consistenze e temperature di servizio.
Roberta Schira è scrittrice, pubblicista e gourmet. Da tempi non sospetti scrive intorno al cibo da punti di vista sempre diversi: costume, psicologia, narrativa e condizione femminile. Ha pubblicato una dozzina di libri, dai trattati di antropologia alimentare Il Libro delle frattaglie, al romanzo e alla biografia Le voci di Petronilla; dalla Cucinoterapia sino al Nuovo Bon Ton a tavola, tutti con il Gruppo Editoriale Gem’s. É considerata psicologa del gusto; collabora al Corriere della Sera, a Donna Moderna e altre testate nazionali e al sito internazionale in inglese www.finedininglovers.com. Ha fatto suo il motto di Eleanor Roosevelt ” Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso”. Ha pubblicato nel 2014 con Salani Mangiato bene? Le 7 regole per riconoscere la buona cucina”.
Davide Paolini, romagnolo nel carattere, globetrotter per scelta, laureato in Scienze Politiche, si definisce gastronauta, colui che ha scelto di mangiare con la propria testa, capace di godere dei sapori più ruspanti non accontentandosi dei luoghi comuni culinari. Docente di Marketing e promozione del territorio all’Università di Urbino, poi di turismo enogastronomico all’Università di Parma. Ha tenuto seminari negli Istituti di cultura di Madrid e Francoforte. Dal 1983 firma la rubrica domenicale sul Sole 24 Ore scrivendo articoli di cultura del cibo. Dal 1999 è conduttore radiofonico, il sabato mattina con la trasmissione “Il Gastronauta”, entra nelle case degli italiani. Numerosi i libri tra cui: I luoghi del gusto, Baldini&Castoldi; per Mondadori ed. Dal riso ai Risotti, Viaggio nei giacimenti golosi; per Sperling&Kupfer Il mestiere del Gastronauta, La geografia emozionale del Gastronauta, Le ricette della memoria e l’arte di fare la spesa; La Garzantina dei prodotti tipici d’ Italia, ed. Garzanti.