
“Episodi legittimi, anche se politicamente non giustificabili”. È questo il primo commento di Gianpaolo Ermolli, vicesegretario provinciale di Forza Italia, sulla bagarre scoppiata in aula nelle serate di mercoledì e giovedì.
Quattro consiglieri su sei del gruppo di Fi non hanno infatti condiviso l’accordo trasversale, di cui sarebbero stati informati solo all’ultimo momento, che ha visto tutto il centrodestra convergere sull’emendamento al Pgt del consigliere del Pd Andrea Civati (leggi qui).
I quattro hanno dato il proprio voto “per responsabilità”, come ha detto uno di loro a fine seduta, ma non hanno mancato di sottolineare il proprio disaccordo, dal momento che l’approvazione dell’emendamento del Pd ha comportato la decadenza automatica di quello presentato in anticipo da Forza Italia stessa, sul medesimo argomento. Insomma, per gli Azzurri si tratterebbe di aver perso una battaglia di cui si sentivano protagonisti fin dall’inizio della trattazione del Pgt.
Ma secondo Ermolli gli scontri politici sono stati fuori luogo. “Parliamo di strumenti di pianificazione urbanistica – dice Ermolli – e in questi casi si vede se uno fa parte della maggioranza oppure no. Mi limito a fare un richiamo ad un sereno comportamento omogeneo, perché accettare accordi fa parte della politica. In ogni caso, siamo liberali, quindi un dissenso su singoli passaggi fa parte di una tranquilla dialettica democratica”.
E qui sottolinea come secondo lui “non esiste nessun problema interno, non esiste nei fatti”.
Anche se “quello che è successo durante il consiglio comunale testimonia ancora una volta la necessità di una ricalibrazione dei rapporti tra i partiti di maggiorana, i gruppi consiliari e i membri della giunta. Occorre migliorare i rapporti di comunicazione tra questi tre livelli, per evitare che ci siano incomprensioni e franintendimenti, proprio come è accaduto”.
Perché che qualcosa non abbia funzionato è assodato: “Chiariamo che non c’è stata nessuna ingerenza provinciale. L’unico varesino che ha un ruolo provinciale, e si è occupato della vicenda, sono io. E non ho fatto nessun tipo di ingerenza. Il voto sull’emendamento del Pd fa parte di accordi politici portati avanti da autorevoli esponenti della giunta. E se arrivano da autorevoli esponenti della giunta, è giusto che un consigliere di maggioranza sostenga il proprio esecutivo. Poi, c’è stato qualche problema di comunicazione, chi doveva informare i consiglieri non l’ha fatto nei tempi e nei modi giusti. E visto che tra i consiglieri c’è chi si è impegnato maggiormente per apportare modifiche al Pgt, si è giustamente arrabbiato”.
Ma alla fine, è il senso del discorso, deve adeguarsi, se fa parte di una maggioranza. “Non c’è nessuno scnadalo nel fare accordi con l’opposizione – dice Ermolli – e su certi argomenti è necessario raggiungere la massima condivisione. Io personalmente sono contrario ad una deroga sulla perequazione, eppure ho fatto un passo indietro quando ho visto che la maggioranza era invece a favore. La perequazione è un istituto di socialità, uno strumento per cui tutti, quando devono costruire, contribuiscono alla costruzione della città pubblica. Senza perequazione ci sarebbero privilegiati e non”.
Per finire, secondo il vicesegretario c’è nessun rischio che le divisioni continuino e si venga a creare una nuova corrente. “Non penso sia stata una protesta con dietro particolari disegni strategici. Ripeto: posso capire la loro reazione, anche se politicamente no gisutifarla. Sono sicuro che rientrerà tutto. Perché se ci sono accordi presi a livello di maggioranza è gisuto che i nostri consiglieri sostengano le decisioni e le rispettino”.