Varese, a scuola con l’Univa per Informarsi

L’Unione degli industriale offre corsi gratuiti di aggiornamento ai dipendenti delle proprie aziende associate

07 Aprile 2014
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Informarsi

Rimanere informati sulle modifiche delle normative. Nel mondo delle imprese, è un’esigenza primaria.

E in questo senso l’Unione degli industriali della provincia di Varese dà assistenza agli associati con il ciclo, appena partito, “inFORMARSI”, i corsi di aggiornamento gratuito per il personale delle aziende associate. Su più fronti. Non ultimo quello che riguarda le materie del lavoro. Proprio a questo tema è stato dedicato l’ultimo incontro tenutosi nella Sede di Gallarate.

Al centro “Gli accertamenti dell’ispettorato del lavoro: ispezioni e regime sanzionatorio”. Più di una cinquantina le imprese presenti per prendere appunti sull’illustrazione delle modalità con cui si realizzano gli accertamenti nelle aziende sulla base del nuovo Codice di comportamento degli ispettori lavoro e sulle sanzioni previste qualora vengano rilevate inadempienze rispetto alla normativa in materia di orario di lavoro, somministrazione di lavoro e “lavoro nero” anche alla luce delle novità contenute nelle disposizioni diventate legge a inizio del 2014. Al banco dei relatori: Luigi Nappa e Marco Bellumore, rispettivamente Responsabili del Servizio Ispezione Lavoro e della Vigilanza ordinaria della Direzione Territoriale del Lavoro di Varese.

Come rimanere in regola? Come evitare di incappare in irregolarità formali che possono tramutarsi in multe salate? Come implementare buone pratiche all’interno delle aziende? Queste le domande e i dubbi delle imprese a cui ha cercato di rispondere l’incontro. A partire dal primo e, forse, più ovvio quesito. Quando parte un’ispezione ad un’impresa e perché?
“La programmazione dell’attività di vigilanza in materia di lavoro, consistente nella individuazione in capo a ciascun funzionario ispettivo delle singole aziende o realtà datoriali da ispezionare, può avere ad oggetto, anzitutto, un intervento di vigilanza di iniziativa programmata vale a dire un’ispezione che non segue ad alcuna specifica richiesta di intervento o denuncia”, ha spiegato Luigi Nappa.
Le autorità non si muovono solo in occasione di segnalazioni. Anzi: “Dalla vigilanza di iniziativa programmata deriva l’ispezione più corrispondente alle funzioni stesse dell’ispezione in materia di lavoro, sia nelle forme della polizia amministrativa, sia in quella della polizia giudiziaria, in quanto l’effetto sorpresa è in questo caso sicuramente meglio garantito, a fronte invece di una ispezione su richiesta di intervento, laddove il datore di lavoro potrebbe immaginarsi un controllo ispettivo a seguito della rottura dei rapporti con il lavoratore denunciante”.

Un effetto sorpresa che, però, non deve essere letto come vessatorio da parte delle imprese. L’attività è, infatti, improntata su tre principi cardine a cui gli ispettori si devono ispirare. Così elencati da Luigi Nappa: collaborazione (“con un atteggiamento non vessatorio e pregiudizialmente punitivo, ma piuttosto con la predisposizione all’ascolto e alla cooperazione al fine di evidenziare le irregolarità presenti con l’intento dichiarato di sanarle prima che sanzionarle”).

Rispetto reciproco (“l’obiettivo perseguito è cioè l’abbandono di ogni logica del sospetto nei confronti dell’impresa”). Minore turbativa (“interferire il meno possibile con l’attività lavorativa”).

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