Stadio e Varesello, si guarda anche fuori dall’Italia

Palazzo Estense scrive alle ambasciate di diversi Paesi. Il modello è nel calcio professionistico estero

01 Luglio 2019
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Il nuovo gestore dello stadio “Franco Ossola” e del centro sportivo “Varesello” potrebbe non essere italiano. Palazzo Estense, dopo la pubblicazione – la scorsa settimana – del bando per la concessione delle due strutture, sta infatti scrivendo anche alle ambasciate di diversi Paesi esteri. Il modello è quello del calcio professionistico europeo, dove, per esempio, alcuni investitori sono stati richiamati prima dalle strutture e hanno poi fatto investimenti anche nel mondo sportivo.

“La nostra volontà – spiegano il sindaco Davide Galimberti e l’assessore Dino De Simone – è quella di allargare sempre più gli orizzonti del Franco Ossola e del centro Varesello. Il tentativo che portiamo avanti da anni è di rendere Varese sempre più una città capace di uscire dai propri confini geografici e lo sport in questo può certamente dare una mano”.

Il futuro delle due strutture sarà anche al centro di un incontro pubblico martedì prossimo, 2 luglio. Una serata – appuntamento alle 18.30 nel Salone Estense di via Sacco – che vuole presentare a varesini e possibili investitori le molteplici potenzialità del nuovo bando. La concessione è prevista per 18 anni e ha un valore stimato di oltre 7 milioni e 870mila euro. Il nuovo gestore dovrà provvedere a interventi di manutenzione pari a 617.480 euro per il “Franco Ossola” e a 416.500 euro per il centro sportivo “Varesello”.

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