
Varese da capolinea regionale diventa snodo verso l’Europa. E da città “automobile-centrica” diventa città europea, dove la mobilità “dolce” è prevalente. Il tutto con soldi pubblici, ma senza toccare le magre casse comunali, e grazie al lavoro degli ottimi professionisti degli uffici di Palazzo Estense.
Progetto Concittadino è orgoglioso del risultato ottenuto, perché il progetto delle nuove stazioni ha in sé più di un aspetto positivo, che coincide con la nostra visione di città.
- Grazie al prossimo completamento del tracciato ferroviario Arcisate-Stabio, Varese non sarà più il punto terminale e periferico di una ferrovia regionale, ma si collocherà in posizione strategica rispetto alle grandi arterie di comunicazione che renderanno più vicine Milano, la Svizzera e l’Europa. Giusto, quindi, darle una stazione all’altezza di queste aspettative.
- Il finanziamento sarà pubblico, grazie ad un bando governativo vinto dalla città. Un progetto che non ha bisogno, per essere realizzato, di uno “scambio di volumetrie” con un costruttore privato che ne debba ricavare profitto a scapito del consumo di suolo, e che sarà capace di attrarre finanziamenti privati senza esserne dipendente. Un primo esempio è quello di Rfi, che investirà sei milioni di euro per rendere più efficiente la struttura.
- Lo studio di fattibilità per il bando governativo è stato portato avanti grazie alla professionalità dei tecnici comunali. Le risorse interne sono state più che sufficienti per proiettare la città verso il futuro, e gli esterni intervengono, grazie ad una procedura trasparente, solo nel momento in cui diventa necessaria una maggiore specializzazione professionale.
- Finalmente, Varese prende una direzione europea non solo nel collegamento “fisico”, ma anche nella logica della progettazione. Al centro delle nuove stazioni non c’è più l’automobile, ma i pedoni, i mezzi pubblici, le biciclette. Una logica che è quella delle grandi città europee, che sempre di più stanno eliminando le auto dai centri storici a favore di altri tipi di mobilità.
Un progetto realistico, quindi, che non considera i grandi grattacieli per proporre una visione della città più pragmatica, e che la prende per mano per aprire davvero la porta al futuro. Resta misterioso il motivo per cui un piano di lavoro di questo tipo, portato avanti essenzialmente con risorse interne da un’amministrazione insediata da pochi mesi, non abbia potuto mai essere realizzato negli scorsi 23 anni. Non è, però, un mistero che ci appassiona. Progetto Concittadino intende investire le proprie energie per uno scopo più nobile: continuare a dare forma alla Varese di domani.