
Tra nove mesi alcune tra le principali città della nostra provincia andranno al voto per eleggere il sindaco. A Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Malnate ed in altre importanti realtà locali, si rinnoverà la sfida per le elezioni comunali.
Per Varese, a detta di tutti, c’é una sostanziale novità rispetto alle ultime quattro o cinque tornate amministrative: la sfida sarà apertissima ed il risultato in dubbio sino alla fine.
In questo momento vi é politicamente una sola certezza, quella che la contesa amministrativa si risolverà al ballottaggio, per tre ragioni principali: 1) vi sarà, rispetto alle ultime amministrative, una crescita esponenziale del numero delle liste locali e dei rispettivi candidati sindaci, che provocherà una inevitabile dispersione del voto al primo turno; 2) la presenza, radicata, in città dei due partiti “nazionali” di riferimento per l’elettorato, che in questo momento sono il PD e la Lega; 3) l’attuale impossibilità, tuttavia, per PD e Lega, anche per la concorrenza del M5S, di costruire una coalizione capace di vincere già al primo turno nella competizione.
A quanto detto si aggiunga che la partita politico-amministrativa del prossimo anno si giocherà anche su uno scenario nazionale: andranno infatti al voto Milano, Torino, Napoli e forse Roma. Del resto la campagna elettorale, sui media nazionali, é già iniziata e sono stati calati sul tavolo i primo assi ( Renzi ha già annunciato l’abolizione, per il 2016, della tassa sulla prima casa ).
Ma tornando a Varese e ragionando sulla fondata ipotesi che la sfida si risolverà al ballottaggio tra il candidato sindaco sostenuto dalla coalizione che comprende il PD e tra il candidato sostenuto dalla coalizione che farà riferimento alla Lega, determinante sarà il voto di chi al primo turno si é espresso per altri candidati.
Si può ipotizzare che, come ora avviene a livello nazionale, le forze politiche e gli elettori più moderati si possano riconoscere in una posizione più “di governo” e meno “di lotta” e quindi potrebbero votare per il candidato della coalizione democratica e civica.
Dall’altro lato non costituirebbe sorpresa se, come avvenuto senza troppo clamore in altre realtà, il M5S consigliasse ai suoi elettori di votare Lega, in nome del “tanto peggio tanto meglio” (si veda la recente richiesta della Lega al M5S di aderire alla protesta per “bloccare” l’ Italia) e dell’ avversione viscerale che questo partito nutre attualmente verso il PD.
Molto dipenderà anche dal candidato che sceglieranno i cittadini attraverso le primarie della coalizione democratica e civica: quest’ultimo dovrebbe ragionevolmente essere uno dei due candidati presenti alla sfida del ballottaggio nella primavera del 2016 a Varese.
Luca Paris
Segretario PD Varese