Inquinamento del Rio Bolletta e Lago Ceresio: blitz di Legambiente

L’associazione ambientalista chiede alle istituzioni pubbliche di provvedere alla sistemazione del depuratore. E si prepara ad agire per vie legali

06 Luglio 2015
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Legambiente blitz

Da sette anni i monitoraggi scientifici della Goletta dei Laghi, campagna nazionale di Legambiente a tutela dei bacini lacustri italiani – in collaborazione con il COOU, Consorzio Obbligatorio Oli Esausti e Novamont -, fanno emergere livelli preoccupanti di inquinamento fecale nel Rio Bolletta, uno degli affluenti del Lago Ceresio, precisamente dove scarica il depuratore di Porto Ceresio. Nonostante le segnalazioni, non solo da parte degli ambientalisti ma anche dei cittadini, con tanto di foto, la situazione non accenna a cambiare nemmeno di una virgola. 

Per questo stamattina, nella cittadina del varesino, il Circolo Legambiente della Valceresio e il Cigno Azzurro hanno deciso di consegnare la Bandiera Nera alla Comunità Montana, e simbolicamente a tutti i comuni che a quest’ultima hanno delegato la gestione del depuratore. Un modo per non abbassare la guardia rispetto un fenomeno che sta devastando il fiume e di conseguenza peggiora anno dopo anno la salute di un importante bacino prealpino, che tra l’altro la Lombardia condivide con il Canton Ticino.

“Ora basta, siamo al ridicolo – esordisce Milena Nasi portavoce del Circolo Legambiente Valceresio Onlus – ci sono i dati e le documentazioni fotografiche a testimonianza di un inquinamento evidente del Rio Bolletta. La pessima gestione del depuratore e la sottovalutazione da parte delle autorità competenti stanno avvelenando il nostro lago e quello dei nostri vicini svizzeri. A fine giugno si è verificata una strage di pesci, le acque si sono colorate di rosso. Si faccia qualcosa o andremo per le vie legali: adesso esiste una legge sugli eco reati”.

Una situazione ormai insostenibile, dovuta ad un probabile sottodimensionamento del depuratore. L’invito è anche a verificare la possibilità che ci siano scarichi abusivi e che la collettazione sia sempre funzionante. La preoccupazione è forte anche da parte del Canton Ticino, che da anni si occupa del problema in sinergia con gli interlocutori lombardi. Cittadini e cooperative di pescatori chiedono alle amministrazioni municipali interventi immediati: Legambiente ribadisce la volontà di schierarsi al loro fianco per valutare qualsiasi azione legale necessaria.

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