Immigrazione, Ubuntu e la sinistra: “A Varese serve una nuova moschea”

L’associazione che difende i diritti degli stranieri mette, tra le priorità della prossima amministrazione, il luogo di culto per musulmani

26 Aprile 2015
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“L’attuale moschea è piccola e la struttura ha tanti problemi. Non è possibile che nel Pgt non sia previsto un nuovo luogo di culto per musulmani”.

Thierry Dieng, referente di Ubuntu, l’associazione nata nel 2006 per difendere i diritti degli stranieri e avviare un dialogo con le istituzioni, ha sollevato durante l’incontro Varese Futura, organizzato da Sel e dai civatiani del Pd, il problema del luogo di culto per musulmani.

Parlando dei problemi che a Varese ci sono per l’integrazione, ha chiesto alla platea: “Quanti di voi sono stati alla moschea?”. In quattro, pochissimi, hanno alzato la mano. “Bene, bisogna sapere che la moschea ha poco spazio e ha tanti problemi”. E quindi dovrà essere “una delle prime cose da affrontatere della prossima amministrazione”.

“Integrazione – continua Dieng – vuol dire anche dare un luogo per pregare. Anche perché non è gratis, la comunità islamica lo paga di tasca propria”.

 

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