
Martedì 4 aprile 2017: la rubrica di Villa Panza sulla scoperta di piccoli segreti e piccole curiosità prosegue per far conoscere a tutti i varesini, e non solo, storia e racconti legati ad uno dei luoghi più importati della nostra città.
“Le opere di arte primitiva hanno sempre esercitato una forte attrattiva su Giuseppe Panza, che ha cominciato a raccogliere pezzi africani e precolombiani sin dagli esordi della sua attività. Superando i tradizionali confini che tendono a distinguere tra arte e etnografia o tra arte occidentale e arte extraeuropea, il collezionista accosta statue tribali a mobili dalle pure linee rinascimentali e a dipinti monocromi di artisti contemporanei; determinante la convenzione dell’esistenza di una fonte d’ispirazione comune che nasce dallo spirito umano e che esprime i medesimi valori di purezza, essenzialità ed espressività. | Tre teste lignee ricoperte di pelle, prima metà del XIX secolo, arte degli Ekoi, regione del Cross River (Nigeria – Camerun) che raffiguravano probabilmente i nemici uccisi e venivano utilizzate come cimieri durante le danze funebri | Figura virile in steatite con le mani sul ventre, regione di Kissi, zona di Fangamadou (Guinea) | da Giuseppe Panza di Biumo e Lucia Borromeo | ‘Villa Menafoglio Litta Panza e la collezione Panza di Biumo‘“