
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di denuncia sindacale da parte di CONFSAL Varese.
All’attenzione del Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Pref. Bruno Frattasi, al Capo del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco Ing. Gioacchino Giomi, alla Direzione Centrale per le Risorse Umane Pref. Giovanni Bruno, alla Direzione Centrale per l’Emergenza e il Soccorso Tecnico Ing. Giuseppe Romano, al Direttore Regionale VVF Lombardia Ing. Dante Pellicano, al Comandante Provinciale VVF Varese Ing. Giulio De Palma, al Prefetto di Varese Dott. Giorgio Franco Zanzi, alla Segreteria Nazionale CONFSAL VVF, alla Segreteria Regionale CONFSAL VVF
“Egregi,
in riferimento alla nota fatta pervenire dalla scrivente in data 05/05/2017, che per completezza alleghiamo, e preso atto della totale assenza di provvedimenti in merito alla problematica esposta, rappresentiamo quanto segue. Nonostante già allora, con ben due mobilità nazionali alle porte, si faceva presente la situazione critica in cui versava il nostro Comando e nonostante già allora si faceva presente il numero spropositato di unità operative aventi diritto a trasferimenti a titolo temporaneo (già citate in allegato), la cui assenza si ripercuoteva sulla funzionalità del dispositivo di soccorso provinciale, alcun accorgimento è stato preso.
Negli ultimi due mesi poi, e proprio in concomitanza con l’assegnazione del personale appartenente ai corsi 79° ed 80°, l’emorragia di unità dal Comando di Varese è proseguita, addirittura amplificandosi. Quella che sarebbe dovuta essere una soluzione, ovvero l’assegnazione di personale fresco di formazione, si è rivelato essere un boomerang. Condizione che ha portato, e continua a portare, gravissime conseguenze sulla composizione del dispositivo di soccorso: sono infatti innumerevoli le occasioni in cui si è arrivati alla chiusura di distaccamenti quali Somma Lombardo, Saronno e Ispra o alla riduzione delle stesse partenze a soli supporti (iniziative tracciabili e calcolabili attraverso protocollo interno). Il tutto per non parlare del distaccamento aeroportuale di MXP che opera quotidianamente con 21 unità, 4 in meno delle 25 previste dalla circolare ministeriale inerente. Il disagio diventa poi ulteriormente tangibile in occasione di microcalamità o interventi di un certo spessore. La gestione di una tale gravosa situazione mette in ginocchio l’intero dispositivo di soccorso, orfano di un contingente che si assesta ormai costantemente tra le 60 e le 80 unità per quanto riguarda i vigili, in aggiunta alla carenza “storica” di 50 capisquadra. In soldoni ben 110 vacanze a fronte di un organico a regime che dovrebbe assestarsi a 500 unità (30 CR, 122 CS, 348 VG). Facile immaginare quindi che il carico di lavoro venga distribuito su di un numero ristretto di colleghi, in difficoltà anche nella fruizione delle ferie spettanti a causa proprio di questa situazione disastrosa. Una possibile soluzione tampone potrebbe essere, come già suggerito in passato, l’elargizione di un monte ore a straordinario destinato alla problematica in oggetto. In conclusione chiediamo nuovamente un’attenta analisi di quanto rappresentato, un’analisi che porti ad una soluzione concreta e tangibile.
Se, anche in questa occasione, non riceveremo una risposta soddisfacente procederemo alla proclamazione dello stato di agitazione, seguito da manifestazione pubblica di dissenso.“