Clerici: “In Forza Italia tutti gli incarichi se li prende Agorà”

L’ex assessore, socio fondatore di Orizzonte Ideale, attacca le scelte sulle nomine dei cda. ”Noi non vogliamo posti, ma la mancanza di condivisione è inaccettabile”

29 Aprile 2015
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Clericinuovo

Ancora scontro in Forza Italia. Il partito di Berlusconi, a Varese, non riesce a trovare una sintonia interna, soprattutto a causa di quella che una parte degli iscritti “denuncia” come mancata condivisione su scelte strategiche.

Da questo presupposto nasce la critica dell’ex assessore Stefano Clerici, socio fondatore di Orizzonte Ideale, che punta il dito contro Agorà, accusando i suoi esponenti “di occupare quasi militarmente tutte le poltrone spettanti a Forza Italia in istituzioni e società pubbliche”.
Lo scontro nasce dal prossimo rinnovo del cda di Avt, dove in quota Forza Italia è stata indicata la figura dell’avvocato Salvatore Leggio. Dagli accordi sembrerebbe che gli altri due posti siano in quota Lega, e Fi otterrà, come nella composizione del cda uscente, la presidenza. Ma il posto in Avt era stato “promesso”, dopo l’ultimo infuocato direttivo provinciale, proprio alla corrente di Orizzonte Ideale, che aveva indicato come prima scelta Teodora Gandini.
“Ci accusano di essere a caccia di posti – dice Clerici – ma a noi non interessano le poltrone. Quando ci hanno offerto il posto in Avt, abbiamo accettato per metterli alla prova. È evidente che la loro disponibilità non era vera e lo si è dimostrato con l’indicazione di Leggio”.
Ma non è solo una questione di posti nei cda. “Questo è l’aspetto più visibile – continua Clerici – di un guida di Forza Italia che è completamente allo sbando. Mancano progettualità politica e idee di rilancio del partito sul territorio”.

E se per Clerici sembra prospettarsi il rischio di espulsione da Forza Italia, ha la risposta pronta: “Sono dei direttivi cittadino e provinciale, ma fanno le riunioni senza convocarmi. Me ne farò una ragione. Se mi vogliono cacciare lo facciano pure, sarebbe un sussulto di dignità in un partito la cui progettualità locale è da encefalogramma piatto”.

Clerici critica anche la nomina di Ciro Calemme, amministratore unico di Aspem Reti, nel cda di Varese Risorse. Quest’ultima non è più controllata dal Comune, ma solo da A2a.
“Non metto in dubbio le innate capacità manageriali di Calemme, ma non mi vengano a dire che la politica non c’entra” attacca Clerici. All’attacco sulla sua nomina, Calemme risponde: “Ho ricevuto una nomina da parte di una società privata. Su Varese Risorse non c’entra più il Comune”.

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