
La SIAC di Cavaria ha un nuovo acquirente: la newco Iamet Srl. L’azienda, appartenuta al Gruppo Castiglioni, è stata acquistata dopo diversi tentativi andati a vuoto.
In principio venne fatto un tentativo con la procedura Marzano, avendo il Gruppo Casti i requisiti per rientrarvi. Dopo aver ricevuto l’ok dal Ministero l’opzione venne però stoppata dal Tribunale di Varese, che si oppose poi anche all’opzione di amministrazione straordinaria prevista dalla Prodi bis, con la SIAC che entrò quindi in procedura fallimentare.
“I curatori fallimentari hanno operato perseguendo due obiettivi: da una parte – racconta Angelo Re, della FIM Cisl dei Laghi – recuperare i soldi con cui pagare i creditori, dall’altra dare continuità aziendale ad un’impresa che continua ad avere mercato, e quindi fatturare. La gestione provvisoria è durata un anno ed ha chiuso il proprio bilancio in positivo. Nel frattempo sono state fatte due aste fallimentari, entrambe andate a vuoto. Al terzo tentativo la base d’asta è stata definita dopo un giro di consultazioni con i possibili acquirenti che avevano espresso interesse verso l’azienda. Il prezzo di partenza è stato quindi fissato a 4.2 milioni, rilanciati sino ai 6.8 che sono serviti alla Iamet Srl per aggiudicarsi l’asta”.
Ora è quindi tempo di aprire le trattative sindacali: “La trattativa si è conclusa con l’acquisto della SIAC da parte di una newco, di cui oggi sappiamo poco. Il primo incontro sindacale – prosegue Angelo Re – è previsto entro cinque giorni dall’asta. La notizia della chiusura dell’asta è positiva, perché si esce dalla procedura concorsuale e viene mitigato il rischio occupazionale. Rimane però da capire quante sono le persone che verranno rioccupate: la base d’asta, in questo senso, non imponeva il riassorbimento di tutti i lavoratori, fissando il tetto minimo a 162 contro i 209 occupati di oggi. La nostra posizione è che tutti i lavoratori debbano essere riversati nella nuova società: giocheremo la partita occupazionale sul tavolo della trattativa sindacale”.