Casale Litta, polemica sui mancati versamenti dell’Amministrazione da oltre due anni

Scuola materna statale a Casale Litta e semaforo in frazione Bernate. Qui pare funzionare pressappoco così: non ti dò i soldi, e se sei in una situazione di bisogno, mi dai il tuo immobile!

26 Marzo 2018
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“Quale Gruppo consiliare di minoranza nel Comune di Casale Litta, ci preme evidenziare, ancora oggi, la grave situazione che si è venuta a creare (rectius, che è stata creata) intorno ad un’associazione presente sul nostro territorio.

Associazione piena proprietaria di un immobile, in cui viene ospitata la scuola materna statale del nostro territorio.

In particolare, nonostante la convenzione (a suo tempo stipulata) sia ampiamente scaduta (31 dicembre 2015), dopo più di due anni l’attuale Amministrazione non ha ancora provveduto né a versare quanto dovuto (ben oltre ventimila Euro), né a preoccuparsi del nocumento che, fino ad oggi, ha prodotto.

C’è stata una complessa attività per arrivare quale apice, lo scorso gennaio, attraverso una cerchia di soggetti che paiono “gregari” (diversamente, non pare siano definibili), affinché l’attuale Amministrazione sia arrivata a pretendere, senza alcun titolo, di diventare proprietaria di un immobile, e senza voler corrispondere alcun che!

Qui pare funzionare pressappoco così: non ti dò i soldi, e se sei in una situazione di bisogno, mi dai il tuo immobile!

La mattina dell’assemblea, uno dei soggetti coinvolti scriveva sulla nostra pagina Facebook “L’assemblea è sovrana!”, probabilmente troppo sicuro del risultato. La sera stessa si è dimesso di gran carriera e, successivamente, ha cercato quasi di far finta di nulla.

C’è da chiedersi, come mai, in otto mesi, né lui né altri hanno mai fatto nulla per incassare detto credito e trovare una valida soluzione con la nostra Amministrazione.

E, al contempo, come mai la nostra Amministrazione ha sempre confidato di poter facilmente acquisire la proprietà di detto immobile.

Quale Gruppo consiliare, cui spettano per legge (e non per bontà d’animo della nostra Amministrazione…) funzioni di controllo (in quanto eletti democraticamente dai cittadini), non potevamo e non possiamo tutt’oggi tacere sulla vergognosa strumentalizzazione di quanto accade in proposito.

E ci riferiamo al coinvolgimento del benessere dei bambini per tutt’altro scopo, danneggiando sia le relative famiglie (pensiamo al disagio che hanno subito, in questi mesi, con tali pressioni), nonché la stessa associazione che ospita, in favore della collettività, detta scuola, senza che il Comune adempia a quanto deve (per legge).

L’Ente Locale sta, di fatto, “scroccando” la fruizione di un immobile (e chiediamo scusa per il termine atecnico), a detrimento di un’associazione privata, per svolgere un servizio pubblico di cui dovrebbe essere garante.

Dapprima si è cercato, in contrasto alla legge ed allo statuto, di effettuare un’illegittima devoluzione in favore dell’Ente Locale (ben poco spontanea e trasparente), dopo di che, grazie all’intervento di Organi di controllo, c’è stato un rapido (ed imbarazzante) dietrofront in Consiglio comunale (15 febbraio 2018), dato che “…La legge non lo permette!”.

Sono mesi, infatti, che lo facciamo presente. Finalmente se ne sono accorti.

Non si comprende come mai, peraltro, un altro ente (che svolge altresì scuola materna, ma privata), riceva un contributo di quasi 100 Euro al mese, per ogni alunno, senza avere tutti questi problemi e senza sottostare a certe pretese. Scuola che ha un numero limitato di alunni, a differenza di quella statale!

La famosa lettera inviata, datata 29 giugno 2016, priva di numero di protocollo e di timbro, è diventata improvvisamente esistente, consegnata a mano ma senza alcuna relazione di notifica (Consiglio comunale del 15 febbraio 2018). Ma tu guarda quante cose si scoprono, strada facendo…

Non si capisce perchè, allora, un altro soggetto (che svolge scuola materna, ma privata), riceva un contributo di quasi 100 Euro al mese, per ogni alunno, senza avere tutti questi problemi e senza sottostare a certe pretese. Scuola che ha un numero limitato di alunni, a differenza di quella statale!

O come il volantino del 31 gennaio u.s. diffuso capillarmente da parte dell’Amministrazione, dove ci si è preoccupati più di tentare di screditare alcuni soggetti che non di spiegare la reale ed effettiva situazione, sprecando denaro pubblico (sia per lo stesso volantino, ma anche per i richiesti pareri legali che, evidentemente, o non sono corretti oppure sono stati inutilmente domandati e poi non seguiti).

Chi ci assicura (utilizzando lo stesso tenore di questo volantino) che i soldi destinati alla scuola materna statale siano effettivamente (e non cartolarmente) disponibili?

Perché non viene pagato quanto dovuto, dopo oltre tre anni?

Perché ci si è dogliati, in adunanza, di non avere un rappresentante del Comune, all’interno del Consiglio direttivo di un ente collettivo, quando il Comune stesso non ha alcun titolo (convenzione o altro) per potersi ingerire in rapporti privatistici?

Con i pagamenti che sono “sospesi”, senza che vi siano atti scritti e motivati come prevede, invece, la legge.

E si che abbiamo un Segretario comunale a tempo pieno (per circa 2.700 abitanti), per cui siamo di fronte a qualcosa di inescusabile.

E si anche che il nostro Comune paga i suoi fornitori a tempi di record, e questo è stato più volte pubblicamente enfatizzato.

Sarà forse un’altra situazione assimilabile al semaforo in frazione Bernate?

Spesa di oltre 35.000 Euro, impianto subito spento dopo qualche giorno (ancora oggi off, come mostrano le foto), dopo che cittadini e semplici utilizzatori della strada si sono lamentati, a gran voce, sia per l’inutilità dell’opera che per i disagi che crea. Per non dire del pericolo, in alcune circostanze.

I pedoni, in queste settimane, come hanno potuto circolare in piena sicurezza, se l’impianto semaforico è spento?

Come è possibile spendere tali cifre e poi pensare di sperimentare?

Era ed è ovvio che bisognava testare un impianto del genere prima (ad esempio, attraverso semafori mobili da cantiere) e poi valutare o meno l’installazione.

“Vedremo” dice qualcuno. E noi saremo qui a vedere.

E né i cittadini né la Provincia hanno mai voluto tale impianto, è bene precisarlo visto quello che viene “ventilato” da queste parti, dopo che è sorto il putiferio.

Ma è altresì incredibile che, a pochi chilometri da Varese e da Gallarate, accadono certe vicende cui noi assistiamo e che, riteniamo, siano la punta di un iceberg.

Tra le più eclatanti, il completo annullamento del PGT ed il suo integrale rifacimento (non la modifica o il suo emendamento!), con il voto determinante di un amministratore pubblico in conflitto di interessi, in quanto il proprio coniuge patrocinava un’impugnazione dell’originario PGT.

Tutto come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Come direbbe qualcuno “E’ così che intendete fare il bene dei cittadini?”.

Speriamo, e facciamo un appello, affinché ci sia un rapido revirement su queste cose, dato che ogni singolo amministratore è lì per svolgere una precisa funzione ed ha un obbligo verso la collettività.”

 

Per Gruppo consiliare di minoranza “Uniti per cambiare”
Avv.  Nicola Turato

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