“Alfano, vieni a Varese senza scorta”. Candiani attacca il ministro dell’Interno sulla sicurezza

Alle 20 di questa sera la manifestazione, davanti all’ingresso dell’ex Caserma, contro il degrado in centro. Il senatore leghista intanto porta in Parlamento il caso Varese

02 Aprile 2015
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Alfano

Tutto pronto per il presidio per la sicurezza di questa sera. Intanto, ieri il senatore della Lega Stefano Candiani ha attaccato il ministro dell’Interno Angelino Alfano invitandolo a “venire a Varese, senza scorta, a verificare la situazione della sicurezza i città”.
“La situazione della sicurezza continua ad allarmare, ma purtroppo ci sono altri episodi che ci dicono quanto il Governo stia sottovalutando le circostanze – ha detto Candiani – proprio la scorsa settimana a Varese, in via Medaglie d’Oro in centro città, è accaduta una vicenda che ha a dir poco del paradossale e del drammatico. A un posto di controllo trenta stranieri clandestini extracomunitari hanno circondato gli agenti di polizia, i quali hanno avuto la peggio. È stato riportato dalla cronaca locale, è un fatto che ha allarmato molto i cittadini, ma ancora di più gli agenti delle forze dell’ordine che non si sentono tutelati, non hanno mezzi. Ora basta. L’aggressione dell’altra sera è stata la cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Signora Presidente, io voglio chiedere al Ministro dell’Interno di venire a visitare una città tra le tante e, nel caso specifico, anche Varese: una città abituata alla tranquillità di provincia che però si trova soffocata dall’aggressione di persone che nulla hanno a che fare con il nostro contesto di vivere civile e che, unite assieme in branco, si fanno forza e aggrediscono, anche le forze dell’ordine, e mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Venga il Ministro dell’interno in Piazza Repubblica a Varese. Venga a Malnate, un comune limitrofo dove un giovane è stato aggredito nella stessa maniera. Venga senza scorta, faccia un giro in piazza, si confronti con questa realtà e si renda conto che lasciare le forze dell’ordine senza gli strumenti normativi e, ancora di più, i cittadini senza la garanzia che lo Stato reprima queste situazioni significa lasciare il Paese allo sbando. Noi su questo siamo molto arrabbiati”.

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