
La giunta Fontana si gioca l’ultima “carta” per salvare il bilancio pubblico. Sabato 27 dicembre, in mattinata, è convocato il consiglio comunale, per votare la vendita delle azioni di A2a.
Se anche questa volta dovesse non esserci la maggioranza assoluta per l’immediata esecutività della delibera, l’ente pubblico non riuscirebbe a far quadrare i propri conti entro la fine dell’anno. E lo sforamento del Patto di stabilità comporterebbe pesanti sanzioni nei confronti del Comune, oltre ad ulteriore riduzioni dei trasferimenti di fondi. Una situazione di “ingovernabilità” per la quale, molto probabilmente, il sindaco Attilio Fontana e la Lega Nord potrebbero optare per una fine anticipata del mandato. Lo stesso sindaco avrebbe confidato ai suoi, esasperato, di essere pronto a dimettersi in caso di mancata maggioranza. Ma sarebbe l’estrema ratio. Ad oggi, infatti, i ranghi nella maggioranza dovrebbero essersi serrati. E il centrodestra è consapevole dei danni di un voto anticipato. E i tre consiglieri forzisti “ribelli”, Piero Galparoli, Fabio D’Aula e Domenico Battaglia, dovrebbero presentarsi e votare a favore, soprattutto dopo il compromesso, trovato tra le parti politiche, di ridurre la vendita del pacchetto azionario. Non più per cinque milioni di euro, ma solo per uno e mezzo.
A creare questo problema al Comune è stata soprattutto la Provincia, che solo di recente ha annunciato di non poter stanziare entro il 2014 un milione di euro, ovvero la quota con la quale Villa Recalcati partecipa all’Accordo di programma di piazza Repubblica.
«La parte della Provincia arriverà nel 2015 – spiega l’assessore al Bilancio Giuseppe Montalbetti – il problema è quindi che per il 2014 dobbiamo coprire noi questa quota. Si tratta di fondi che nel bilancio erano stati inseriti come potenziali e dovremo coprire con la vendita azionaria. Oltre al milione della provincia, avremo altri mancati introiti da coprire, la cui cifra esatta la sapremo solo il 29 dicembre. Quindi, per tutelarci, venderemo in tutto per 1,5 milioni di euro».
Puricelli, che è anche coordinatore cittadino di Liberi per Varese, il gruppo unico di centrodestra, ha garantito come all’interno del suo partito i problemi siano stati risolti.
«Il nostro gruppo, avendo la preoccupazione di gestire responsabilmente il patrimonio della città ed essendo contestualmente consapevole delle difficoltà che causerebbe alla città lo sforamento del patto di stabilità, parteciperà coeso, alla delibera di autorizzazione alla cessione di quote di A2a» sono le dichiarazioni affidate ad un comunicato. In sostanza, non dovrebbero esserci problemi. Alle 8.30 di sabato, prima del consiglio, verrà convocata urgentemente la commissione Bilancio, dal momento che il passaggio formale per la vendita deve prima essere approvato in commissione. Dopodiché il voto in consiglio. E se ci fosse qualche “scherzo”, questa volta difficilmente la giunta riuscirebbe a tenere unita la maggioranza fino alla scadenza naturale.
Ma il Pd non ci sta. E il capogruppo Fabrizio Mirabelli annuncia ostruzionismo durante la seduta, se non verrà tolto dalla delibera «il passaggio che motiva la vendita delle azioni con il milione mancante dalla Provincia. Nella prima delibera infatti non era presente questa motivazione. E anche adesso non è valida, dal momento che non è mai stato previsto dall’Accordo di programma che la Provincia dovesse versare quei soldi entro il 31 dicembre 2014. Doveva solo metterli a bilancio. E così ha fatto, come la Regione li ha messi a bilancio. Il Comune invece ha messo la sua parte a bilancio? In ogni caso, se non toglieranno quel passaggio, presenterò una “valanga” di emendamenti, da rimanere in consiglio fino a sera».