
Egregio Direttore,
ho letto con piacere la notizia che il Sindaco di Lozza, ing. Giuseppe Licata, con un comunicato- stampa ha reso nota la sua rinuncia alla carica di Consigliere comunale di Varese, dove risultò il primo dei non eletti alle comunali del 2011. Questo gesto, dopo quello precedente della sua rinuncia a metà della retribuzione spettante al Primo Cittadino, mi sembra essere un forte segnale della serietà e della correttezza delle nuove leve che si sono affacciate alla politica.
Stiamo constatando che qualcosa di nuovo e di buono sta emergendo, e che la cattiva abitudine di molti Pubblici Amministratori di incrementare i loro guadagni anche attraverso plurincarichi si sta sgretolando sotto la pressione dell’opinione pubblica, ma anche grazie all’esempio di alcuni giovani politici, come appunto l’ing. Giuseppe Licata.
(A proposito di plurincarichi due esempi per tutti: Antonio Mastrapasqua, vero detentore nel record di plurincombenze, che oltre alla Presidenza dell’INPS deteneva quella di Equitalia, nonché numerosi incarichi direttivi in varie altre Istituzioni pubbliche e private, come l’Ospedale e la Casa di riposo ebraica di Roma, la Rivista Finanziaria, e le nomine nei C.d.A. di decine di altri Enti.
Un altro recordman nostrano di plurincarichi è stato Gioachino Caianello, Presidente di ben 9 società partecipate derivate dalla scorporazione dei vari servizi già gestiti da un’unica Società Municipalizzata, la “AMSC” di Gallarate).
Auspichiamo che l’esempio del giovane Sindaco di Lozza venga seguito da molti altri Pubblici Amministratori.
Martino Pirone