Vendita diretta a domicilio, il passaparola quale strumento di marketing

Continuano le testimonianze aziendali per gli studenti di Economia: Il caso Vorwerk Folletto in aula alla LIUC

21 Aprile 2017
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Dai tappeti, ai grammofoni, all’aspirapolvere Folletto: è una storia di creatività, azzardo e sapienza imprenditoriale quella della Vorwerk che, nell’anno successivo alla grande crisi del ’29, fece nascere l’attività di vendita a domicilio tuttora in ottima salute con 2,9 miliardi di euro di fatturato all’anno a livello globale e quasi 630 mila persone occupate, di cui il 98% venditori.

Sulla vendita porta a porta si basa il successo dell’azienda arrivata, qualche giorno fa, in aula alla LIUC – Università Cattaneo per fornire agli studenti del II anno del corso di Marketing della professoressa Carolina Guerini una testimonianza di business ben riuscito che continua a produrre profitto. Un caso da studiare, raccontato agli studenti dal Direttore delle Relazioni Istituzionali e Affari Legali della Vorwerk Folletto Ciro Sinatra.

Parlare oggi di passaparola quale strumento vincente di marketing può sembrare strano, eppure è proprio il “tam tam” ad essere considerato dai consumatori il canale più affidabile per compiere una scelta. Lo ha ricordato il segretario generale di Univendita Daniele Pirola portando in aula, in anteprima, i risultati dello studio di Format Research per Univendita-Confcommercio su “La vendita diretta a domicilio in Italia”. Anche l’indagine sul “Rapporto tra gli italiani e la vendita diretta” realizzata da Eo Ipso conferma i dati favorevoli di questa attività d’impresa.

In Italia sono 265 le imprese che fanno vendita a domicilio occupando 520mila addetti alla vendita, di cui il 77% sono donne, per un fatturato annuale del comparto pari a 3,6 miliardi di euro. E su questo volume totale, il 46% del giro d’affari è di aziende associate a Univendita, testimonianza evidentemente interessante e significativa per gli studenti LIUC. Lo stesso report del 2016 mostra una fotografia positiva del settore con un +2,6% del fatturato rispetto al 2015.

Daniele Pirola ha illustrato i dati delle ricerche, ma soprattutto spiegato il ruolo di un’associazione di categoria come Univendita, che pur raggruppando 18 imprese (tra cui Avon, Tupperware, Bofrost, Just, Vorwerk) è assolutamente rappresentativa del settore, il cui business si basa “sulla qualità dei prodotti, sulla professionalità e serietà dei venditori e sugli investimenti in Ricerca & Sviluppo”, ha annotato Pirola. “Nel 2010, in piena crisi noi costituivamo l’Associazione, puntando su una condotta etica, sul rispetto del consumatore, sulla fiducia da parte della clientela e i risultati sin qui ottenuti ci hanno dato ragione”.

Agli studenti di Economia il compito di riflettere su un modello di marketing che propone beni e servizi al consumatore tramite il “porta a porta” o la “vendita per riunione”.

Un modo di fare impresa che la LIUC ha messo al centro di una lezione universitaria lasciando spazio ai giovani per domande e considerazioni rivolte direttamente ai referenti aziendali sull’organizzazione e il costo del lavoro, le possibilità di fare carriera e la diversificazione di prodotti e servizi da parte di una stessa azienda di vendita a domicilio.

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