Varese2.0 lancia un appello al Comune: “Per rilanciare il Sacro Monte serve uno studio serio”

Alessandro Ceccoli, tra i fondatori del comitato, con una lettera risponde alle critiche rivolte alla raccolta firme contro il parcheggio alla Prima Cappella

21 Aprile 2014
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Il comitato Varese2.0, che sta raccogliendo firme contro il parcheggio alla Prima Cappella, da tempo cerca un confronto sia con l’amministrazione che con le altre forze in città. Al contrario, dall’amministrazione questo confronto non lo hanno sicuramente cercato, limitandosi a critiche lanciate da lontano.

Eppure, la petizione, che nel fine settimana, dopo pochi giorni dall’inizio della raccolta firme, ha superato le duemile sottoscrizioni, sembra riscuotere grande successo tra i cittadini. L’amministrazione, forse, dovrebbe cercare un dialogo, anziché sbarrare la porta alle istanze che vengono dal basso. Pazienza. Il comitato, da parte sua, non molla e cerca comunque il dialogo, segno che la loro battaglia non è preconcetta verso chi amministra, ma vuole come obiettivo raggiunge il bene comune.

Qui sotto una lettera di Alessandro Ceccoli, tra i fondatori del comitato

Sono tra i fondatori del Comitato #Vareseduepuntozero. Non sono un esperto di parcheggi, ma so che cosa vuol dire l’analisi economica di un progetto, un piano industriale, un ritorno su un investimento. Ho passato la mia vita professionale, prima di dedicarmi ad altro, a ristrutturare e rilanciare aziende all’estero in difficoltà, dunque di questo vorrei parlare. Della mancanza di visione d’insieme di un’amministrazione comunale che fa e disfa consumando risorse: cioè i nostri soldi. Perché prima di tutto di questo si tratta; e anche quando si citano fondi disponibili della Regione, Provincia o Camera di Commercio bisogna sempre avere in mente che sono soldi dei contribuenti, dunque vanno spesi con oculatezza. Spendere tra i due, tre milioni per realizzare un parcheggio di circa 90 posti è uno spreco, soprattutto se non soddisfa l’esigenza dichiarata di rispondere all’enorme afflusso di turismo durante il periodo estivo; per giunta non risolve l’annoso problema dei pullman che si fermano in prossimità della prima Cappella per scaricare visitatori e fedeli. Ovviamente non entro in merito alle difficoltà tecniche legate alle rocce da far brillare, e il rischio collegato che potrebbe bloccare il progetto, o, al meglio, aumentarne i costi.
Noi del Comitato #Vareseduepuntozero, non ci reputiamo i soliti rompiscatole che vogliono fare “melina” o bloccare i miglioramenti per la nostra città, anzi chiediamo un serio studio globale per il rilancio del Sacro Monte.
Siamo pronti al dialogo, a partecipare, abbiamo depositato in Comune delle richieste di accesso agli atti. Crediamo indispensabile una visione d’insieme che comprenda il ruolo della funicolare, e tenga conto del vincolo temporale costituito dall’inizio dell’Expo a Milano – Maggio 2015. Sarebbe assurdo rendere difficile ai primi operatori stranieri l’accesso alle Cappelle per “lavori in corso”. Il Sacro Monte è un grande patrimonio per Varese, non è un borgo qualunque. Per rilanciarlo bisogna pensare a un piano da realizzare in un triennio. Noi siamo disponibili a confrontarci con serietà e responsabilità, a dedicare tempo e risorse per contribuire alla ridefinizione del progetto. Ora spetta all’amministrazione comunale non chiudersi a riccio e capire che le firme raccolte non sono un gioco.

Alessandro Ceccoli

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