
Una Varese divisa in due. Da una parte le Sentinelle in Piedi, l’associazione che critica il ddl Scalfarotto, che introduce l’aggravante dell’omofobia per i reati contro le persone. Dall’altra una serie di associazioni, L’Albero di Antonia, le Donne in Nero e Uninsubria Lgbtq, che si sono ritrovate in piazza Monte Grappa, proprio accanto alle Sentinelle, per ribadire invece il loro appoggio al riconoscimento dei diritti delle coppie gay.
Due manifestazioni che si sono svolte senza “scontri” o “provocazioni”. Entrambe le parti hanno manifestato per le proprie idee, sotto il controllo delle Forze dell’Ordine, che per sicurezza presidiavano la piazza.
Il consigliere comunale di Ncd Stefano Crespi, che ha partecipato alla veglia delle Sentinelle in Piedi, ha commentato: «Noi manifestiamo per la libertà di espressione, quindi anche per la loro. Se vogliono quindi esprimere la loro opinione, ben venga. Non capisco tuttavia, leggendo i giornali, perché si sentano insultati da noi. Noi non insultiamo nessuno».
Diversamente la vedono i partecipanti al contropresidio. «Più che libertà di espressione, mi sembra che il loro intento sia quello di avere libertà di discriminare» dice Greta Palastanga. E Giovanni Boschini, di Uninsubria Lgbtq: «Attaccano il ddl Scalfarotto, anche se ormai è stato di fatto svuotato di moltissimi contenuti. E non c’è nessuna preclusione ad associazioni e politici che volessero esprimere la propria posizione a favore della cosiddetta famiglia tradizionale».
A criticare le Sentinelle in Piedi anche l’azione ironica di tre ragazzi, che si sono presentati vestiti da soldati dell’impero di Star Wars.