
Slitta l’approvazione del regolamento della Tasi. E la maggioranza a Palazzo Estense va a pezzi.
Il punto sulla determinazione delle aliquote della Tasi, che doveva essere approvato ieri sera in consiglio comunale, è stato rinviato su richiesta di Sel, ma di fatto su “pressione” anche di Forza Italia e del Nuovo centrodestra, che hanno votato per rimandare la discussione insieme a tutta l’opposizione. Mentre a votare contro la scelta di rimandarla è stata solo la Lega Nord.
Per l’ennesima volta, e su un argomento fondamentale come il bilancio, la maggioranza di centrodestra si è spaccata. A rendere ancora più pesante la divisione il fatto che dalla giunta, prima del voto sul rinvio, fosse arrivato parere contrario. In sostanza, Fi e Ncd hanno di fatto “disobbedito” alle indicazioni che arrivavano dal loro stesso esecutivo. La reazione del sindaco Attilio Fontana (Lega) è stata “furente”.
Il primo cittadino, dopo il voto, poco prima delle 23, ha abbandonato l’aula. Contrariato anche l’assessore al Bilancio Giuseppe Montalbetti, che essendo forzista si è visto di fatto votare contro dal proprio partito.
A chiedere formalmente il rinvio è stato il consigliere di Sel Rocco Cordì, sebbene di fatto Fi e Ncd spingessero fin dall’inizio nella stessa direzione.
Da parte sua, il capogruppo di Ncd Matteo Giampaolo, tra coloro che hanno spinto per il rinvio, ha spiegato come il provvedimento così com’era stato preparato dalla giunta “non andava bene perché non c’erano le detrazioni per i figli. Adesso speriamo che da qui alla prossima volta ci sia modo di inserire detrazione per i figli”.
Il rinvio è stato possibile dopo che, sempre ieri, il Consiglio dei Ministri ha approvato una norma che consentiva di posticipare l’approvzione del regolamento anche dopo il 23 maggio.
Di fatto, i comuni che approveranno entro il 23 (e Varese non può più tecnicamente farlo) potranno mettere due rate per il pagamento della Tasi, una già a giugno e l’altra entro dicembre. Chi invece usufruirà della proroga, a questo punto anche Varese, pagherà due rate, una a settembre e una a dicembre.
I partiti dell’ex Pdl hanno quindi voluto utilizzare la proroga, per avere più tempo per studiare le detrazioni per i figli, dal momento che sul loro emendamento erano emersi dei problemi tecnici. Mentre il sindaco e l’assessore al Bilancio premevano per approvare subito le aliquote ed inserire quindi una rata già a giugno. A votare secondo le indicazioni della giunta solo la Lega Nord.
“Il dato politico è che una maggioranza di governo non si può spaccare così su un provvedimento così importante, è molto grave” ha commentato il capogruppo Pd Fabrizio Mirabelli.
Mentre il capogruppo Sel Cordì: “Questo voto era il cardine del bilancio, doveva arrivare blindati”.