Varese, “scontro” sulla Tasi in commissione Bilancio. Sel chiede le dimissioni del presidente Monti (Lega Nord)

L’opposizione sta preparando un emendamento per inserire detrazioni per le famiglie, riducendo le tariffe. Forza Italia e Ncd aprono al dialogo, ma il Carroccio non ci sta. Rischio spaccatura nella maggioranza

16 Luglio 2014
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Duro scontro sulla Tasi in commissione Bilancio. La seduta di ieri sera, che aveva all’ordine del giorno la determinazione delle tariffe da votare in consiglio comunale lunedì, si è conclusa con un nulla di fatto.

L’intento dell’opposizione di preparare un emendamento trasversale, frutto del lavoro di tutti i partiti che avevano chiesto di inserire detrazioni sulla Tasi le famiglie, è infatti saltato per l’opposizione della Lega Nord, rappresentata dal presidente della commissione Emanuele Monti.
Una posizione che ha scatenato una lunga polemica durante la seduta.
Il democratico Luca Conte ha infatti criticato Monti dal momento che “avevo richiesto di dedicare una sola seduta alla Tasi, anziché mettere questo argomento e il resto del bilancio in un’unica commissione. La mia proposta era dettata dal fatto che non solo dall’opposizione, ma anche da grande parte della maggioranza, come Forza Italia e Ncd, era emersa la volontà di discutere sulle possibili detrazioni per le famiglie”.

Una posizione, quella della richiesta di discutere delle detrazioni, manifestata anche da Rocco Cordì di Sel, Luciano Ronca di Varese&Luisa e Francesco Cammarata del Movimento 5 Stelle. Fabio D’Aula (Forza Italia) e Mauro Pramaggiore (Ncd) hanno cercato una mediazione, senza insistere per la discussione in commissione, ma lasciando aperte le porte per un’intesa con il Pd e il resto dell’opposizione durante il consiglio comunale di lunedì, quando si voterà la Tasi.
Di fatto, è possibile che arrivi un’intesa trasversale su uno o più emendamenti. E Alessio Nicoletti di Movimento Libero ha proposto un incontro dei capigruppo, lunedì prima dell’inizio del consiglio, per discuterne.

Monti, da parte sua, ha comunque ribadito come “la scelta di presentare degli emendamenti su un provvedimento preparato dalla giunta è una decisione politica sulla quale la Lega si esprimerà dopo una riunione del gruppo consiliare con il sindaco. Siccome è una decisione politica non posso votare oggi rappresentando tutta la Lega prima di essermi confrontato”.
Scelta contestata che è stata contestata da Cordì, che ha reagito duramente. “Se in commissione non si prendono queste decisioni, a cosa serve?”.
Al che c’è stato un piccolo “scambio di battute” ironico. Cordì ha ribadito “a questo punto abolite le commissioni”. Mauro Pramaggiore ha detto ironicamente a Cordì: “Un po’ come fa Renzi”. E Cordì tra il serio e l’ironico, guardando nella direzione di Monti: “Lui è peggio di Renzi”.

Chiuso il “siparietto”, Monti ha poi sottolineato che “i tempi sono stretti e non è giusto spendere i soldi del gettone di presenza per troppe riunioni”.
Quindi ha lanciato una controproposta: “Un gruppo di lavoro senza gettone di presenza per discutere delle tariffe Tasi, a partire da settembre”. Al quale la maggioranza dei presenti ha aderito.

Ma le polemiche non finiranno presto. Cordì, a seduta conclusa, ha verbalmente annunciato che chiederà le dimissioni di Monti dalla presidenza della commissione. “La commissione è un luogo di lavoro politico e tecnico – dice Cordì – se Monti non è in grado o non ha intenzione di fare in modo che questo lavoro si svolga, è giusto che si dimetta. Le sue dichiarazioni di oggi, quando dice che non può prendere decisioni per la Lega, quando è commissario in rappresentanza della Lega, sono esaustive. Chiederò nei prossimi giorni formalmente le sue dimissioni”.

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