
La protesta di Michele Forzinetti, salito sul cipresso numero 9 per impedire il taglio degli alberi, va avanti. Ma ieri pomeriggio, intanto, ha ricevuto la visita dell’assessore al Verde pubblico Stefano Clerici.
Proprio lui, il “grande accusato”, si è recato dal ragazzo che sta compiendo la singolare e difficile protesta (da venerdì alla mezzanotte di domenica, oltre a stare sull’albero, ha portato avanti anche uno sciopero della fame), non ha esitato a confrontarsi con la sua controparte.
Un incontro-scontro tutto sommato civile, anche se i toni, pur nella correttezza da entrambe le parti, si sono più volte alzati.
Forzinetti ha infatti criticato il Comune e la politica in generale “perché non ascolta più la gente”. Ed entrando nel caso specifico: “Quando si arriva ad abbattere un albero sano, è una sconfitta della politica”.
Forzinetti ha quindi raccontato di avere incontrato centinaia di cittadini “circa 250 persone, che in questi tre giorni sono passate di qua, e hanno anche lasciato una testimonianza su questo pannello, e sono voci contrarie all’abbattimento”. E ha indicato un pannello appesa ai rami, accanto ai manifesti che spiegano la protesta, dove sono riportate le varie scritte. Pannello che poi l’assessore ha letto.
Da parte sua Clerici ha spiegato le proprie ragioni: “Nutro un massimo rispetto per tutti i cittadini e soprattutto per chi si mette in gioco. Quindi anche della sua protesta. Che tuttavia, a parer mio, è un po’ fine a stessa. È una protesta naturalistica, perché si basa essenzialmente sul fatto che nessun albero possa essere toccato in quanto albero. La rispetto, ma non la condivido. Ci sono due motivazioni, per cui vanno abbattute le piante. Una paesaggistica e una naturalistica”.
Il Comune infatti punta ad abbattere i cipressi per due motivi essenzialmente: uno riguarda il fatto che la crescita di questi alberi sta colpendo, secondo i rilievi, i vicini tassi, più antichi e quindi più meritevoli di tutela secondo l’amministrazione. La seconda riguarda invece una questione più estetica, ovvero ripristinare il panorama oggi coperto dai cipressi. Se sulla seconda si può discutere, sulla prima l’amministrazione obiettivamente ha il dovere di tutelare gli alberi più antichi.
Presenti anche l’agronomo Daniele Zanzi e il consigliere comunale del Pd Andrea Civati. I quali si sono schierati contro il taglio dei cipressi.