Sì alla Grande Varese. È stata approvata con 21 voti a favore, ovvero la stragrande maggioranza del consiglio comunale, la mozione di Movimento Libero che dà il via all’iter per giungere ad una sempre maggiore cooperazione tra il capoluogo e i comuni confinanti. In prospettiva di una futura fusione.
“Crediamo in una “Grande Varese” – recita il testo di presentazione – ossia nella fusione con Varese di alcuni Comuni viciniori, come Arcisate, Azzate, Brinzio, Buguggiate, Cantello, Casciago, Gazzada S., Induno Olona, Lozza, Luvinate, Malnate, Valganna, Vedano O., ed altri. È evidente che una proposta di questo tipo debba passare dalla piena condivisione dei Comuni e delle popolazioni interessate”.
La base legislativa della proposta si trova “nell’art. 133 della Costituzione Italiana, che recita “La Regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi Comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni”, consentendo quindi di realizzare quanto da noi proposto. Una “Grande Varese” sarebbe capace di dare risposte più concrete e territorialmente omogenee sui grandi temi, come quelli del governo del territorio, della mobilità e dei trasporti, dell’ambiente e della salute, dei servizi alla persona e del commercio. Una “Grande Varese” avrebbe anche il giusto peso istituzionale tra la città metropolitana milanese e la vicina confederazione svizzera”.
La mozione presentata dal consigliere Alessio Nicoletti di Movimento Libero è stata integrata con un emendamento del capogruppo del Pd Fabrizio Mirabelli, che impegna quindi l’amministrazione “a dialogare, nel frattempo, con i Comuni interessati sui problemi concreti a partire, per esempio, dalla prossima costituzione della nuova Provincia di Varese, favorendo la costruzione di un programma utile e funzionale allo sviluppo del nostro territorio, per arrivare ad Expo 2015, costruendo insieme una rete sovracomunale che consenta agli imprenditori locali del settore turistico, e non solo quelli, di avere degli interlocutori capaci di dare delle risposte immediate, chiare e univoche alle molte domande che essi porranno nei prossimi mesi”.
Il voto è stato trasversale e ha diviso numerosi partiti, dimostrando come si non si tratta di una “bandiera partitica”, ma di un atto amministrativo e politico che unisce anche consiglieri di diversa formazione politica, uniti solo dall’interesse per il territorio.
A favore hanno votato, oltre al proponente Nicoletti e a Mirabelli, che ha emendato il testo, i democratici Luca Conte, Emilio Corbetta, Giovanni Miedico e Giampiero Infortuna, i forzisti Piero Galparoli, Giacomo Cosentino, Ciro Grassia, gli esponenti di Ncd Giovanni Chiodi, Matteo Giampaolo, Stefano Crespi e Mauro Pramaggiore, Ennio Imperatore (Udc), Francesco Cammarata (Movimento 5 Stelle), Luciano Ronca (Varese&Luisa) e i leghisti Giulio Moroni, Ermanno Niada, Andrea Porrini, Alberto Roggia e Gladiseo Zagatto.
Contrari gli azzurri Domenico Battaglia e Fabio D’Aula, i leghisti Roberto Parravicini, Massimo Realini e Roberto Sasso, e Rocco Cordì di Sel.
Astenuti i democratici Andrea Civati e Luisa Oprandi.
Il sindaco Attilio Fontana e i consiglieri Roberto Puricelli ed Emanuele Monti erano assente durante il voto. Il consigliere Mauro Morello era assente durante la seduta.
Il dibattito, nonostante la mozione sia stata approvata dopo mezzanotte, ha visto molti interventi (leggi qui).
Il prossimo passo sarà quindi, da parte della giunta, dare il via ad una serie di contatti con le amministrazioni dei comuni confinanti, per vedere chi è interessato alla discussione sul fare rete, come primo passo.