La “Varese turistica” potrebbe creare qualche disagio a chi cerca di parcheggio in centro. Il capogruppo del Pd Fabrizio Mirabelli lancia infatti l’allarme sui problemi nel pagamento della sosta, che alcune persone gli hannno segnalato di recente.
“Varese, in questi giorni – scrive Mirabelli – ospita l’importante evento dei Mondiali di canottaggio under 23 e che, l’anno prossimo, data la vicinanza con l’aeroporto di Malpensa e con la città di Milano, sede di Expo 2015, sembra essere destinata ad accogliere migliaia di turisti. Indipendentemente da ciò, i varesini, che pagano le tasse comunali, hanno diritto di parcheggiare, negli appositi stalli a pagamento, delimitati dalle strisce blu, senza l’assillo di potere essere multati dagli ausiliari del traffico, dipendenti da Avt, nel breve lasso di tempo necessario a cercare il parcometro funzionante più vicino“.
E quindi Mirabelli “censura” il possibile “eccesso di zelo da parte degli ausiliari del traffico potrebbe danneggiare l’immagine di Varese agli occhi dei turisti ed essere percepito dai varesini come una sorta di vessazione“.
E quindi, “in base a diverse segnalazioni ricevute da numerosi cittadini, risulta che siano già accaduti parecchi odiosi episodi di questo tipo” chiede una serie di informazione al sindaco e alla giunta:
– quanti siano i parcometri esistenti in città;
– dove siano posizionati;
– quanti e quali siano fuori uso;
– quanti e quali siano predisposti per il pagamento della tariffa prevista tramite bancomat;
– se risulta, ad esempio, che qualcuno dei parcometri ubicati in via Dandolo e in via Bernardino Luini abbia, ormai da tempo, l’apposita feritoia per il bancomat sigillata con un pezzo di plexiglass;
– se non ritengano che sia compito di AVT verificare, quotidianamente, il corretto funzionamento dei parcometri prima, di elevare multe ad automobilisti che, eventualmente, fossero stati costretti, per cause indipendenti dal proprio senso civico e dalla propria volontà, ad una affannosa ricerca di un parcometro diverso da quello più vicino al luogo in cui hanno parcheggiato la propria automobile;
– se è vero che AVT non riceva il pubblico e non abbia un call center o un operatore in grado di fornire spiegazioni sulle multe ricevute ma che si limiti a dare informazioni preregistrate, tra l’altro solo in italiano;
– se è vero che l’unica modalità che gli automobilisti multati a causa dell’impossibilità di pagare la tariffa prevista tramite parcometri rotti o malfunzionanti hanno a disposizione sia quella di pagare la multa o di fare ricorso al Giudice di pace;
– se siano consapevoli che, in tale modo, si costringe chi volesse, comunque, fare ricorso a perdere delle preziose ore di lavoro, generando frustrazione e malcontento;
– se non ritengano opportuno, soprattutto in vista di Expo 2015, prevedere insieme ad AVT, che è una partecipata al 100% del Comune, delle modalità di dialogo diretto, possibilmente anche in inglese, attraverso le quali turisti e varesini possano percepire AVT come un’azienda “amica” e non alla stregua dell’ennesimo strumento di vessazione nei loro confronti.