
Una mattinata di confronto tra ragazzi e anziani che partecipano al progetto, finalizzato a conservare il bagaglio di memoria storica delle generazioni precedenti. Il progetto sarà presentato ai genitori dei ragazzi il 28 maggio alla scuola Don Rimoldi.
Anche quest’anno la voglia di vivere insieme, di ritrovarsi nell’emozione e nella riflessione permetterà ai ragazzi della scuola don Rimoldi di incontrare una generazione che li ha preceduti.
“Uno straordinario modo di fare scuola – ha dichiarato l’assessore Enrico Angelini – creando un rapporto vivo tra le generazioni, in cui ciascuno contemporaneamente dona e riceve qualcosa di importante della sua vita” .
“La storia la racconto io” ha rafforzato il legame tra sistema scolastico e realtà sociali e, attraverso il racconto e l’ascolto, ha permesso di percorrere un tratto di strada insieme, appoggiandosi gli uni agli altri come è giusto che la vita insegni a fare.
Al Centro “Grilli” di San Fermo ogni ospite impersona una biblioteca vivente ancora fruibile, bagagli di esperienze e storie vissute che possono ancora trasmettere emozioni: quel brivido che ti rende presente, che ti fa rivivere la situazione come se anche tu fossi là, a riviverla con chi la racconta.
È la storia che non troviamo sui libri, di solito relegata ad un asettico ammasso di date e battaglie, che provoca spesso repulsione più che comprensibile negli studenti.
Ecco quindi la grande opportunità, la “scintilla” che ha ispirato gli operatori, Edoardo Campi e Giuseppe Croce, a proporre un incontro fra gli anziani del Centro e alcuni studenti della Scuola Media “Don Rimoldi”, con cui già si era sperimentato un lavoro comune lo scorso anno.
“La storia …te la racconto io” è diventato quindi il prosieguo di un percorso, partito dall’elaborazione del sentimento di amicizia fino a giungere alla scoperta di emozioni personali più profonde (a volte anche dolorose) da parte di entrambe le generazioni coinvolte.
Gli alunni sono stati “sfidati” in un’impresa per nulla semplice né scontata: scrivere un libro di storia “contemporanea” attraverso le testimonianze del gruppo di ospiti, superando le prevedibili difficoltà di contatto fra generazioni così lontane e i limiti di linguaggio se non di raziocinio.
I temi prodotti riportano una straordinaria ricchezza di pathos, imprevedibile in un gruppo di preadolescenti. Leggendoli si può ricostruire l’immagine viva di quei dialoghi, di quelle “interviste”.
E’ stato poi chiesto ai ragazzi di abbinare ai loro sentimenti un colore e di dedicare a quel colore una poesia capace di richiamare “il sugo di tutta la storia”. I risultati non si sono fatti attendere. Poesie di alto profilo, dense, piene di vita.