Una città “paralizzata” non solo sulle grandi opere. Ma anche per quanto riguarda l’ordinaria manutenzione di edifici scolastici e delle strade.
Varese, nel 2013, ha visto crollare drasticamente i propri investimenti economici per quanto riguarda i lavori pubblici. Rispetto a quanto era stato preventivato ad inizio 2013, in fase si stesura del bilancio preventivo, a conti fatti è stato realizzato meno del 10%. insomma, pochissimo. E se la crisi e i vincoli del patto di stabilità continuano a rappresentare la motivazione principale, il Pd sottolinea come gli amministratori di centrodestra non possano però evitare di prendersi le proprie responsabilità sull’immobilismo che la città sta vivendo.
“È vero che ci sono state minori entrate – dichiara il consigliere comunale del Pd Luca Conte – così come è vero che sono crollati gli oneri di urbanizzazione. E tutte le altre cause. Ma questo crollo degli investimenti, da un anno all’altro, deve essere giustificato. La crisi e il patto di stabilità c’erano anche negli anni precedenti. E nel 2012, rispetto al preventivo, gli investimenti hanno coperto una cifra tra il 50% e il 55%. Mentre l’anno prima addirittura del 65,73%. Insomma, è la prima volta da 15 anni a questa parte che succede una cosa simile. E non si può addebitare tutto a problemi esterni. Quindi, qualche problema di gestione evidentemente c’è, se i risultati sono questi”.
In sostanza, l’amministrazione, per quanto riguarda le spese di investimento sulle opere, ha sempre speso meno di quanto preventivava. Ma la percentuale di quello che si riusciva a realizzare corrispondeva ad una cifra tra il 40% e il 60% del preventivo. L’unica eccezione, spiega sempre Conte, i due anni preparatori per i mondiali di ciclismo, dove l’amministrazione ha avuto la possibilità di usufruire di condizioni particolari e quindi è riuscita a spendere tra l’80% e il 90% del preventivato.
Quest’anno tuttavia si è registrato un crollo vertiginoso.
“Nel rendiconto di bilancio, vediamo che una percentuale di realizzazione degli investimenti rispetto al preventivo solo del 9,4% – dice Conte – su 26 milioni di euro circa che erano stati inseriti nel bilancio preventivo del 2013, alla fine sono stati investititi effettivamente appena 2.480.000 euro circa. Questo, almeno, quello che leggiamo. Perché in realtà a questa cifra già bassa bisogna togliere altri 650.000 euro, che consistono in contributi di concessione edilizia, di opere alle quali i privati hanno poi rinunciato, e ne hanno chiesto quindi la restituzione. Così scendiamo ad appena 1.800.000 euro circa di investimenti”.
Una cifra molto bassa, che è servita alla manutenzione di alloggi immobili locati (case popolari), di infrastrutture edifici pubblici e scolastici, per il parcheggio alla Prima Cappella (parziale), per la sistemazione delle vie e infine per il porticciolo di Capolago.
Dei restanti oltre venti milioni di euro non spesi troviamo soprattutto sette milioni destinati alla manutenzione delle scuole, che non possono essere spesi. E quindi, nonostante nella cifra effettivamente investita qualche fondo per gli istituti scolastici è stato speso, come risulta nel bilancio, rimangono inattuate opere di manutenzione e sistemazione per svariati milioni.
Il rendiconto di bilancio sarà discusso martedì sera in consiglio comunale. E il Pd è già pronto a chiedere conto alla giunta di questi scarsi risultati di gestione.