Varese, il carcere dei Miogni andrà ampliato. E potrebbe “occupare” anche il Comando della Polizia Locale

Il consiglio regionale ha votato una risoluzione su diverse strutture carcerarie nella regione. Per Varese ha indicarto come soluzione ideale la ristrutturazione e ingrandimento dell’attuale edificio. Come soluzione secondaria, la nuova struttura in via Friuli

15 Luglio 2014
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Il carcere di Varese dovrà essere ampliato. Questa la prima soluzione indicata dal consiglio regionale lombardo

Che dopo i sopralluoghi della commissione speciale ha indicato l’ampliamento dell’attuale struttura dei Miogni, che dovrà essere estesa all’edificio che oggi ospito il Comanda della Polizia Locale, e quindi andrà ceduto al carcere. Il consiglio regionale indica anche una seconda soluzione, ovvero la realizzazione della nuova struttura in via Friuli.

Dopo i sopralluoghi effettuati dalla “Commissione speciale sulla situazione carceraria in Lombardia”, presieduta da Fabio Fanetti (Maroni Presidente), in pressoché tutti gli istituti penitenziari lombardi (mancano quelli Vigevano, Lecco e l’Opg di Mantova), il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione in cui invita la Giunta ad intervenire per “risolvere le criticità strutturali” rilevate nel corso delle visite effettuate soprattutto in quelli di Brescia (Canton Mombello), Cremona e Varese.

In particolare, il documento chiede di avviare “tutte le azioni e le iniziative per promuovere una efficace collaborazione tra istituzioni locali e amministrazione penitenziaria” per trovare soluzioni idonee a risolvere i problemi riscontrati; ad intervenire presso la Conferenza Stato-Regioni e il Ministero di Grazia e Giustizia “affinché siano messe a disposizione adeguate risorse per le carenze strutturali evidenziate” per garantire la salute, il benessere e il rispetto della dignità umana dei detenuti; “ad accelerare le eventuali procedure già attivate” per le opere necessarie.

L’invito alla Giunta ad attivarsi in tal senso è legato al fatto che tra le competenze regionali non rientrano gli interventi di riqualificazione o di realizzazione di nuove strutture. Tra i compiti della Commissione rientrano l’accertamento delle condizioni sanitarie e di vita dei detenuti, la promozione della formazione professionale e l’inserimento nel mondo del lavoro.

Nel dettaglio, comunque, la Risoluzione portata all’attenzione del Consiglio regionale rileva che la condizione della Casa Circondariale di Brescia (Canton Mombello), ubicata in pieno centro storico, “è certamente destinata a peggiore nel tempo per le gravi carenze strutturali”, nonostante l’impegno della direttrice, degli operatori penitenziari e il trasferimento di parte dei detenuti a Cremona a causa del sovraffollamento dell’istituto. La soluzione già individuata nel Piano di Governo del Territorio (Pgt) di Brescia di un ampliamento del carcere di Verziano, nell’immediata periferia della città, permetterebbe di dismettere “una struttura oggi totalmente inadatta a svolgere le proprie funzioni di istituto di pena”.

Sovraffollamento e carenze strutturali sono state rilevate anche alla Casa Circondariale di Varese. Per questa, la Risoluzione approvata dal Consiglio regionale indica come soluzione il recupero e l’ampliamento dell’attuale carcere mediante la cessione dell’attigua proprietà comunale oggi sede del comando di Polizia locale oppure la realizzazione di una nuova struttura nel sito già individuato nel Pgt della città.

“Forti criticità strutturali” sono state riscontrate anche in alcuni reparti della Casa Circondariale di Cremona a causa di infiltrazioni d’acqua nell’impianto elettrico che hanno reso inagibili le sezioni “E” ed “F” del penitenziario con il conseguente trasferimento dei detenuti. Inoltre non sono ancora stati preventivati i lavori di ristrutturazione del tetto del reparto di isolamento e di alcuni locali destinati agli alloggi degli agenti di Polizia penitenziaria.

Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Luca Marsico (Fi), Lucia Castellano (Patto Civico), Carlo Malvezzi (Ncd), Gianantonio Girelli (Pd), Antonello Formenti (Lega Nord), Paola Macchi (M5S), Carolina Toia (Maroni presidente) e l’assessore alla Salute Mario Mantovani che ha specificato come, per legge, l’Asl effettua viste semestrali negli istituti penitenziari e redige un verbale che trasmette al ministero della Giustizia, alla direzione del carcere e alla direzione generale della Sanità di Regione Lombardia. In esso segnala le criticità riscontrate e gli interventi da effettuare così come è stato puntualmente fatto per le strutture di Brescia (Canton Mombello), Varese e Cremona.  In particolare ha sottolineato i dati emersi nelle relazioni dell’Asl relative alla Casa Circondariale di Brescia (Canton Mombello), dove in 100 celle sono ospitati 457 detenuti a fronte di una capacità massima consentita di 268, e le criticità strutturali riscontrate soprattutto nella sala di socialità e nella cucina del carcere di Varese.
“La situazione degli istituti di pena lombardi è quindi nota all’amministrazione regionale. E’ però urgente un intervento organico e non occasionale” sulle strutture carcerarie lombarde, ha aggiunto l’assessore.

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