Varese, disagi al Pronto Soccorso. Il Pd: “Fino a quando durerà questa situazione?”

Il capogruppo Fabrizio Mirabelli chiede all’amministrazione di farsi parte attiva per ottenere un potenziamento della medicina territoriale

07 Luglio 2014
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Barella

Il Pronto soccorso di Varese continua a subire disagi. A lanciare l’allarme durante il consiglio comunale è il capogruppo del Pd Fabrizio Mirabelli.

Il quale, con un’interrogazione alla giunta, chiede di intervenire per fare pressione sulla Regione e risolvere il problema.

“Il 19 giugno scorso – dice Mirabelli – l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia Mario Mantovani ha fatto una visita al Pronto soccorso dell’Ospedale Macchi.
In tale occasione, ha dichiarato che, in seguito ai miglioramenti organizzativi adottati dall’attuale amministrazione ospedaliera, “il Pronto soccorso non è più una barellaia”.
Invece, domenica 29 giugno, si è ripetuto il medesimo copione che, purtroppo si ripete da anni, ovvero 50 persone ricoverate nei letti e sulle barelle disposte ovunque.
Il vero problema sembra il fatto che, a fronte della diminuzione dei posti letto dell’Ospedale, circa 300, avvenuta con la realizzazione del nuovo monoblocco, la medicina territoriale non offre un’assistenza migliora rispetto a prima”.

In sostanza, la struttura ospedaliera continua a non riuscire ad offrire servizi all’altezza delle necessità.

Da qui il j’accuse di Mirabelli: “La giunta deve spiegaerici fino a quando il Pronto soccorso rimarrà da solo a gestire questa situazione squilibrata.
Se risulta loro che, nei reparti, i posti letto siano così ridotti che, ancora oggi, chi arriva al Pronto soccorso, in certi giorni, e ha bisogno di cure specialistiche o di un intervento, trovando tutti i letti occupati, rimane in attesa nella “barellaia” anche più delle 24 ore promesse dall’amministrazione ospedaliera.
Se siano a conoscenza del fatto che, nei weekend, quando il servizio offerto dalla medicina territoriale è assai debole e, nei reparti”.

E Mirabelli chiede quindi, nel medio-lungo periodo, al Comune di attivarsi con l’assessore regionale per rafforzare il ruolo della medicina territoriale.

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