Hanno cercato di rubare in casa del sindaco. Ma hanno trovato il fratello e sono fuggiti.
È accaduto a Morazzone, e la vittima del tentativo di furto è il sindaco Matteo Bianchi, che è anche segretario provinciale della Lega Nord.
L’irruzione in casa è avvenuta, come ci racconta al telefono Bianchi, verso le 14 di ieri, domenica 18 maggio.
“In casa c’era solo mio fratello – spiega il sindaco – in quel momento si trovava sotto la doccia. Evidentemente i ladri pensavano non ci fosse nessuno. Infatti, come abbiamo visto dopo, sono entrati forzando il cancelletto pedonale, e quindi hanno rotto la finestra della taverna, dalla quale si sono introdotti in casa. Prima, però, hanno staccato l’allarme”.
Ma non avevano fatto i conti con la presenza di un secondo allarme, che è scattato nel momento in cui quello principale è stato manomesso.
“Mio fratello era sotto la doccia. A quel punto, sentendo suonare l’allarme, è saltato fuori dalla doccia, è corso lungo il pianerottolo e si è trovato viso a viso con i due uomini”. Dalle poche parole che i due hanno avuto il tempo di dire, prima di fuggire per la sorpresa di trovare qualcuno in casa, il fratello li avrebbe identificati come persone di origine slava, tendenzialmente dell’Est Europa. Entrambi sembravano sulla quarantina.
Durante tutto questo, a farne le spese è stato anche il povero cane di famiglia, che si è beccato una sassata dai due. Bianchi ha sporto denuncia ai Carabinieri di Castiglione Olona.
Un fatto che riaccende il problema della sicurezza, anche nei comuni piccoli come Morazzone. “Il fatto che sia successo a me che sono sindaco dà maggiore clamore mediatico – dice Bianchi – e questo non è giusto, perché il problema che oggi mi ha toccato, vede come vittime in continuazione tantissimi cittadini in Italia e in Lombardia. E dimostra come questioni come la sicurezza, in molti casi legata anche all’immigrazione, devono essere affrontate come vere e proprie emergenze”.