L’assessore Stefano Clerici è appeso a un filo. O meglio, a un voto. Si discuterà a porte chiuse, come ultimo punto del consiglio comunale del 18 settembre, la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione nei confronti dell’assessore di Forza Italia, che aveva scritto su Facebook il famoso commento di critica nei confronti delle due volontarie italiane rapite in Siria.
La modalità della discussione è quindi a porte chiuse, dal momento che si tratta di un fatto legato ad una persona: resteranno in aula solo i consiglieri comunali, il sindaco Attilio Fontana e il segretario generale del Comune di Varese Filippo Ciminelli. Il voto sarà probabilmente a scrutinio segreto e i consiglieri più il sindaco dovranno indicare se siano favorevoli o meno alla mozione di sfiducia. In ogni caso, indipendentemente dal voto, l’ultima parola spetterà al sindaco, in quanto gli assessori sono di sua nomina diretta.
La decisione di mettere ai voti la mozione è stata presa durante la conferenza capigruppo di martedì sera. In queste ore la maggioranza è in fibrillazione e sta decidendo che linea tenere. In teoria, la mozione dovrebbe essere respinta (o potrebbe prevalere un voto di astensione), in modo da lanciare un messaggio di unità della maggioranza. Ma non si possono escludere franchi tiratori.