La scorsa settimana sono stati pubblicati articoli di una forza cittadina di minoranza e di un consigliere di minoranza che accusavano l’attuale amministrazione comunale di voler portare a Tradate la grande distribuzione alimentare. L’affermazione non corrisponde al vero, perché non è mai arrivata nessuna richiesta per insediare la grande distribuzione alimentare (5.000 metri quadri) presso il Compendio Commerciale La Fornace o in altre zone di Tradate.
Da quando ha ricevuto l’incarico al commercio, l’Assessore Sergio Beghi e tutta la giunta hanno costantemente monitorato la situazione, colloquiando con negozianti, personale e Curatore Fallimentare per cercare di capire quale fosse la miglior strada da percorrere per tentare di rilanciare questa struttura, che ricordiamo è privata.
Il complesso della Fornace è al momento in gestione dal Curatore Fallimentare e lo stato di “salute” è molto grave. È sotto gli occhi di tutti l’incompletezza di una parte della struttura, la chiusura totale del primo piano e parziale del secondo piano dello stabile funzionante.
Alla sua inaugurazione il Compendio Commerciale La Fornace, che ricordiamo non è un centro commerciale perché per esserlo sarebbe dovuto passare attraverso le rigide regole regionali, era stato prospettato come fonte di lavoro per i tradatesi, punto di incontro per giovani e vanto per la città.
È evidente che nessuno dei propositi trionfalistici della passata amministrazione è stato realizzato.
La cicatrice che la Fornace rappresenta per la nostra città, è una delle maggiori preoccupazione dell’amministrazione Cavalotti, questo per rispetto delle tante persone che hanno perso soldi, speranze, lavoro e tempo in questo “sogno” alimentato da speranzose e mai realizzate dichiarazioni di entusiasmo verso questa realtà, che in breve si è trasformata in un incubo.
Viene facile, per chi ora è in minoranza, scaricare le colpe su questa maggioranza, affermando “Noi la grande distribuzione alimentare non l’abbiamo mai voluta perché non avrebbe aiutato Tradate”. Noi invece, ci chiediamo, ma se fosse vero, perché permettere la realizzazione di quel compendio senza passare dai permessi regionali? Forse prima di accusare e pontificare, sarebbe buona cosa un piccolo esame di coscienza.
Qualcuno ci ha accusato di fare disinformazione, forse solo perché stiamo ricordando un nervo scoperto di chi ai tempi prese la decisione di avvallare il Compendio Commerciale La Fornace. Non pretendiamo di convincerli, ma vogliamo solo ricordare che la storia è ciclica e spesso si ripete, qualche volta, perché ci siamo dimenticati di quello che è realmente accaduto.
Alessio Saibeni
Coordinatore Partecipare Insieme Tradate