“Sulla riforma del Senato tante falsità. Il governo Renzi non toglie la libertà di scelta”

Massimo Brugnone, blogger e segretario dei Giovani democratici di Busto Arsizio, interviene sul progetto di riforma del Senato, spiegando come non verrà tolta ai cittadini la libertà di scegliere i membri dell’istituzione dello Stato

20 Giugno 2014
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Brugnone

C’è una falsità in tutta questa brutta storia che ha colpito il Pd ed il Senato della Repubblica in questi giorni e che continua ad essere ripetuta, e cioè che con la riforma voluta dal Governo viene meno la possibilità per i cittadini di scegliere i propri rappresentanti. Niente di più falso.

Come già avviene in altri Paesi europei, la proposta del Governo Renzi è di creare una sorta di “Senato delle autonomie” che possa così rappresentare da più vicino le regioni, territori sulle quali avrebbe la diretta competenza. La differenza con l’attuale forma costituzionale, oltre all’eliminazione del bicameralismo perfetto, sarebbe che a sedere a Palazzo Madama non sarebbero più Senatori che fanno solo quello, ma Presidenti o Consiglieri regionali o Sindaci delle città capoluogo, o altre figure ancora da decidere.

Si perde la possibilità di scegliere? Falso. Cambia semplicemente il momento in cui si sceglie. Invece che eleggere altre persone, quando i cittadini votano per i Presidenti di regione o i Consiglieri regionali ecc. sanno già in quel momento che queste persone andranno a ricoprire anche il ruolo di Senatori, decidendo per le materie che sono di loro diretta competenza e senza nessun costo aggiuntivo. Il che vuol dire eliminare completamente il costo dei Senatori.
Altra differenza? A sedere in Senato saranno persone che vivono tutti i giorni a fianco dei cittadini che li hanno eletti e che vanno a Roma solo al momento di votare, non il contrario. Per tutti sarà più facile avere un rapporto diretto con il proprio Senatore, eletto, questo, realmente con i voti di preferenza.

Dopo le elezioni, in Assemblea di Circolo Pd a Busto Arsizio, molti iscritti auspicavano che il Partito Democratico riuscisse a consolidare il 40% di consensi ottenuto alle europee. Nel mio intervento mi sono permesso di ricordare che Matteo Renzi è stato eletto Segretario del Pd grazie ad un programmapresentato e sostenuto da molti iscritti, votato dal “popolo delle
primarie”. Che successivamente la Direzione nazionale del Pd ha votato a larghissima maggioranza un programma che prevedeva che Renzi diventasse Presidente del Consiglio ed attuasse quel programma. Programma che prevedeva l’abolizione di questo Senato e che anche per questo ha successivamente trovato la fiducia di oltre il 40% dei cittadini italiani.

È una scelta degli elettori delle Primarie. È una scelta del Pd. È una scelta degli elettori delle elezioni Europee e noi abbiamo il dovere di mantenere quanto promesso ai cittadini.

Massimo Brugnone
Segretario Giovani democratici Busto Arsizio

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