Dalla mattina del 14 marzo saranno 24 le ore di agitazioni che vedono coinvolta tutta la categoria degli avvocati penalisti.
“Nonostante gli impegni pubblicamente presi, il Governo non ha posto all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri il decreto legislativo di riforma dell’ordinamento penitenziario, già adottato il 22 dicembre scorso dopo un lungo iter di studio e preparazione che ha coinvolto gli Stati generali dell’esecuzione penale” scrive la categoria in una nota, dove viene inoltre precisato “Vi è ora il rischio, concreto, che l’intervento legislativo, volto a dare effettività al principio di rieducazione della pena e al pieno esercizio dei diritti fondamentali delle persone detenute, come il diritto la lavoro e all’affettività familiare, sia messo, definitivamente, in un cassetto”.
La protesta è iniziata nella mattinata di martedì 13 ma verrà portata avanti anche a oggi, dove a Milano alle ore 12:00 è stato indetto un persico davanti alla Casa Circondariale di Milano “Francesco di Cataldo – San Vittore”. Al centro la richiesta al Governo di proseguire con le modifiche già avviate della riforma.