Roberto Leonardi (FI) commenta l’espulsione di Gaetano Iannini

La lettera ricevuta oggi in redazione da Roberto Leonardi, segretario cittadino di Forza Italia Varese con il commento sull’espulsione di Gaetano Iannini dalla Lista Galimberti

17 Agosto 2017
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Che disastro le liste civiche e che disastro la Lista Galimberti. Chi si dimette, chi si dimette prima per non essere espulso e chi alla fine viene espulso. E pensare che qualcuno ancora scrive che la politica varesina è fatta dalle liste civiche perché i partiti non esistono più. Non credo proprio che sia così e la Lista Galimberti, e soprattutto il genio politico che in modo fintamente occulto e in silenzio la gestisce, stanno dando la peggiore prova di sé. Ormai Varese vive in un giallo o forse in un film dell’orrore nel quale un serial killer miete vittime politiche una dopo l’altra e dopo Iannini oggi la domanda è chi sarà la prossima.

Non entro nel merito della vicenda, si dice in questi casi che non bisogna entrare in casa altrui, ma una riflessione generale sul metodo Galimberti la si può fare. Stride questa politica repressiva nei confronti dei propri alleati pensanti secondo il criterio “chi non è con me è contro di me” con l’idea di un’apertura dell’amministrazione alla città, il ricevimento dei cittadini, il contraddittorio con tutti, la trasparenza, la partecipazione popolare, il comunicatore per il

brand Varese, il dialogo con l’opposizione, la presidenza delle commissioni all’opposizione. Stride che un povero soldatino eterodiretto chieda all’opposizione di essere costruttiva e propositiva solo per nascondere la propria incapacità di amministrare, quando poi un sindaco azzittisce i propri Assessori e schiaccia i propri consiglieri di maggioranza che vengono alla fine emarginati o espulsi se autonomi nel pensiero. L’espulsione del consigliere Iannini è il fallimento politico di Galimberti, un sindaco che non è stato in grado di gestire e valorizzare la lista civica che porta il suo nome, pensando di trattarla come un vecchio modo di fare politica trattava i militanti di un partito. Con l’espulsione di Iannini e con la continua emarginazione del vicesindaco Zanzi, Galimberti ha ucciso l’impegno politico civico a Varese per riaffermare la supremazia dei partiti e dei capi di partito, anche se ancora deve fare i conti con chi nel suo partito vuole fare fuori proprio lui. A questo punto, dopo l’ennesimo errore politico, credo che il sindaco Galimberti debba essere fermato in questa folle corsa politica che sta distruggendo anche emotivamente la nostra città che da città giardino sta diventando solo la città dalle strisce blu. 

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