“Il Consiglio Regionale della Lombardia costa sempre di meno e nel 2017 le spese sono ulteriormente diminuite di 1 milione e 300mila euro rispetto al 2016. Il costo procapite per i cittadini lombardi passa da 2,76 euro per abitante a 2,48 euro, attestando e confermando il Consiglio regionale lombardo come il meno costoso d’Italia”.
Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi commentando con soddisfazione il via libera al Rendiconto dell’esercizio finanziario 2017 del Consiglio Regionale, approvato all’unanimità questo pomeriggio in Aula.
“Con l’abolizione dei vitalizi e delle indennità di fine mandato per i Consiglieri Regionali –ha spiegato la Vice Presidente del Consiglio Francesca Brianza, illustrando il provvedimento- si è avuto un risparmio di 2,3 milioni di euro dal 2014 al 2017, ai quali si aggiunge circa 1 milione di euro ottenuto con il taglio dei costi per il funzionamento dei Gruppi Consiliari. Grazie a questi risparmi – ha continuato la Brianza – è stato possibile anche quest’anno prevedere risorse che verranno impiegate per finanziare borse di studio e tirocini presso il Consiglio Regionale per laureati e laureandi per un importo pari a 560 mila euro, a cui si aggiungono 500 mila euro per la promozione di attività di solidarietà. Anche attraverso i percorsi di alternanza scuola-lavoro, il Consiglio regionale lombardo si rivela un’istituzione sempre più vicina ai giovani e attenta alla loro formazione”.
Nel 2017 sono stati 35 i giovani che hanno usufruito delle borse di studio, mentre 27 sono stati quelli coinvolti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro.
“Il Consiglio –ha concluso la Vice Presidente– si è dato inoltre dei limiti particolarmente stringenti per quanto riguarda spese di consulenza, rappresentanza, autovetture, pubblicità e missioni, mantenendosi di ben 200mila euro al di sotto del limite imposto dalla normativa nazionale. Infine l’istituzione parlamentare regionale si è distinta per la tempestività con la quale ha pagato i propri fornitori saldando le fatture ricevute entro 12 giorni (7 giorni in meno rispetto al 2016)”.
Il Rendiconto è stato redatto sulla base dei modelli previsti dal decreto legislativo del 2011 facendo riferimento al codice civile e ai principi contabili nazionali.