
Sono stati 103 i simboli depositati in vista delle Elezioni Regionali del 4 marzo 2018 e oggi arriva la notizia che il Viminale ne abbia approvati “solo” 75. In 19 casi il ministero ha invitato i depositanti, in base alla normativa vigente, alla sostituzione del contrassegno e/o all’integrazione della dichiarazione di trasparenza entro 48 ore dalla notifica. In 9 casi, invece, la carenza documentale è tale che i partiti non potranno proprio presentare le liste.
La legge in vigore del 31 gennaio, parla di “Elezioni trasparenti”, motivo per cui per ogni partito, movimento o gruppo politico saranno pubblicati
a) il contrassegno depositato, con l’indicazione del soggetto che ha conferito il mandato per il deposito
b) lo statuto ovvero la dichiarazione di trasparenza depositati
c) il programma elettorale con il nome e cognome della persona indicata come capo della forza politica depositati.
Al gruppo dei simboli temporaneamente esclusi appartengono “Democrazia Cristiana”, il “Movimento Politico Forconi”, le “Destre Unite”, “Msi”, la “Lega per l’Italia”, il “Movimento Sociale”, i “Pensionati e invalidi”, la lista “No riforma Forense” e “Indipendenza del Veneto”.