
“L’emendamento che abbiamo accettato non cambia affatto il significato della mozione stessa, visto che il titolo rimane “Mozione Referendum Autonomia Regionale” ed è anche presente il chiaro riferimento alla “votazione in consiglio regionale” dove si approvava il referendum”. I capigruppo di Lega Nord e Liberi per la Provincia, Giuseppe Longhin e Piero Galparoli, respingono al mittente le “accuse” del Pd, che sosteneva che i partiti di centrodestra avessero “rinnegato” la linea di Maroni sul referendum lombardo.
“La mozione non cambia, come afferma il giovane consigliere provinciale Bertocchi, il significato è ovviamente e chiaramente un impegno preso da parte del consiglio provinciale a sostenere l’autonomia della regione Lombardia tramite il referendum – spiegano – siamo davvero stanchi di questo pressapochismo che sta portando al disarmo la provincia di Varese. Tagli per ogni cosa (Chiostro di Voltorre, Scuole, Centro Geofisico, Fondi ai Vigili del Fuoco, licenziamenti), dichiarazioni di fantomatici buchi milionari, decine di richieste di aiuti a Regione Lombardia (che è intervenuta con 15 milioni di euro, con 180 mila euro per il centro Geofisico e con 600 mila per i mondiali di Canottaggio) e poi escono con dichiarazioni mendaci e da incompetenti quali i costi del referendum (30 milioni di euro secondo Bertocchi) mentre nella stessa seduta dove si è approvato il referendum si è approvata l’introduzione del voto elettronico per il referendum consultivo con un abbattimento dei costi che non supereranno i 10 milioni. Capiamo che il PD nonostante il nome non abbia nulla di democratico, ma la democrazia ha un costo e questo costo non è nulla rispetto ai 54 miliardi di euro che la regione potrebbe risparmiare essendo autonoma.
Siamo veramente stanchi di questo atteggiamento, se il giovane Bertocchi pensa di venire in consiglio provinciale a giocare a ruba bandiera sbaglia di grosso”.