Alcuni anni fa aveva suscitato sgomento e indignazione l’arresto di alcuni esponenti delle Forze dell’Ordine di stanza ai valichi svizzeri del varesotto e del comasco. L’accusa era stata di aver favorito l’immigrazione clandestina e di sfruttamento della prostituzione.
I fatti risalgono a oltre quindici anni fa e i giudici della Corte d’Appello di Milano hanno dichiarato prescritti i reati per tre dei cinque accusati, che favorivano l’ingresso di prostitute extracomunitarie in Svizzera, attraverso l’apposizione di timbri falsi sui passaporti.
Soltanto per Stefano Cerreti e Giuseppe Ciancimino le condanne, rispettivamente a sette anni e cinque anni e otto mesi di reclusione, sono diventate esecutive. I due, infatti, sono accusati anche di aver gestito direttamente la clientela organizzando gli appuntamenti.
Nonostante le prove a carico dei cinque accusati fossero schiaccianti e incontrovertibili, i lunghissimi tempi processuali hanno permesso a tre di loro di essere salvati dalla prescrizione.