
Il Comune di Varese ci costituirà parte civile nei processi per violenza sessuale al fianco delle vittime. Un importante passo in avanti a favore della difesa delle donne sottoposte a violenza.
Questo grazie ad una mozione del consigliere comunale del Pd Giampiero Infortuna, approvata con un emendamento del consigliere comunale di Sel Rocco Cordì (una modifica per tutelare il Comune dal momento che c’è un gap legislativo nella materia, sul diritto o meno di un ente pubblico di costuirsi parte civile).
A parte le incertezze tecniche, la volontà politica espressa dal consiglio comunale è stata quella di appoggiare in maniera non solo simbolica, ma concreta, le vittime di questi reati.
Ma l’assemblea si è spaccata. La proposta di Infortuna ha avuto l’appoggio, oltre che del centrosinistra, anche di Liberi per Varese (Forza Italia più Udc) e dello stesso sindaco Attilio Fontana (Lega Nord). Tuttavia il Carroccio ha votato contro, nonostante la presa di posizione del sindaco. Contrari anche Ncd e Movimento Libero.
Il provvedimento è passato con una maggioranza risicata, ma comunque maggioranza.
Il provvedimento quindi impegna “la giunta e gli Uffici Comunali a predisporre le valutazioni e gli atti necessari per consentire la costituzione di parte civile del Comune di Varese per i reati di abuso e violenza sessuale per fatti accaduti sul territorio comunale o di cui siano vittime cittadine del Comune di Varese, ovunque l’abuso e/o la violenza sia occorsa”.
La mozione è anche coerente con lo Statuto del comune, che all’articolo 8, come ricorda Infortuna, recita: “Obiettivi fondamentali dell’attività dell’Ente sono il soddisfacimento dei bisogni collettivi per lo sviluppo sociale ed economico della Comunità varesina, l’affermazione dei valori della persona umana” e in un altro comma “Il Comune si impegna nel promuovere azioni positive utili a rimuovere gli ostacoli che, di fatto, impediscono l’effettiva realizzazione della parità tra i sessi. Il Comune assicura le condizioni di pari opportunità attraverso l’eguaglianza giuridica, sociale ed economica ed attraverso la presenza di entrambi i sessi nella Giunta e negli altri organi collegiali del Comune, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da esso dipendenti”.