Il naturismo, che spesso viene ridotto solo al fenomeno del nudismo, rappresenta uno stile di vita molto diffuso, soprattutto nei Paese stranieri. In Italia, tuttavia, nasce l’idea di svilupparlo ed utilizzarlo come strumento di richiamo turistico.
Domani, sabato 29 marzo, se ne parlerà alla Fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili “Fa’ la cosa giusta”, a Fieramilanocity, con un incontro specifico “Diffusione e legislazione del naturismo in Europa e nel mondo. Il naturismo in Italia e suo sviluppo”, in Sala Abbado, dalle 12.30 alle 14,30.
Al dibattito interverrà il deputato di Sel Luigi Lacquaniti, promotore di una proposta di legge che sostenga il naturismo.
“Ho presentato una Proposta di Legge per il riconoscimento della pratica del naturismo e lo sviluppo della capacità turistico-ricettiva in Italia” spiega il deputato di Sel.
“Il naturismo è un movimento nato agli inizi del secolo scorso in opposizione al degrado della vita urbana, che persegue pratiche di vita all’aria aperta e, nel rispetto della persona, della natura e dell’ambiente circostante, utilizza il nudismo come forma di sviluppo della salute fisica e mentale, in armonia con la natura. Ritengo che la punibilità della pratica del naturismo non sia in alcun modo in linea con i principi della Legislazione penale, infatti la Corte di Cassazione, con due sentenze, ha stabilito che la nudità attuata in luogo abitualmente frequentato da nudisti e naturisti, non è riconducibile sia all’articolo 726 del Codice Penale (Atti contrari alla pubblica decenza), sia all’articolo 527 del Codice Penale (Atti osceni in luogo pubblico)” sottolinea ancora.
E quindi: “Si consideri inoltre, oltre lo spreco di risorse volte a reprimere il fenomeno del naturismo, il numero elevato di famiglie con bambini che, intendendo praticare il naturismo, si rivolgono ad altri Paesi Europei come mete turistiche, sottraendo importanti entrate economiche al nostro Paese.
Oltre al principio della depenalizzazione, questa proposta di legge sollecita Regioni ed Enti locali, nel puntuale rispetto delle loro competenze in materia di turismo, a dedicare apposite aree al turismo naturista”.