Un’Europa che non sia tecnocrazia. E un’Europa che non dica semplicemente di essere quella dei popoli.
Bensì un’Europa delle culture, delle identità come arricchimento e valorizzazione delle diverse culture. È questo l’auspicio del critico e storico dell’arte Philippe Daverio, che ha inaugurato la mostra “Visioni di impero: Ivan Bianchi, un insubre alla corte degli Zar”, cha ha ufficialmente aperto l’ottava edizione del festival Insubria Terra d’Europa.
“So che non si deve, so che non è il momento – ha esordito provocatoriamente – ma voglio parlare di politica, addirittura di politica internazionale.
Siamo appena usciti dalle elezioni europee. Capisco questi europei che non voglio più l’Europa, perché l’Europa non è quella cosa lì. Se fosse solo la cosa della monetina, allora hanno ragione a volersene andare”.
E quindi Daverio parla dell’esigenza di costruire un’Europa della cultura. O meglio, delle culture.
“L’Europa è un’altra cosa. Una delle mie esperienze umane più deludenti è stata quella di un’audizione dei vari esponenti del mondo della cultura dei diversi Paesi alla presenza di Barroso”. Da quell’incontro, spiega Daverio, “si è visto il disinteresse verso la cultura”.
E quindi: “Finché non riusciamo a determinare un’ipotesi diversa di Europa, un’Europa della cultura, non ce la faremo mai“.
E torna a dire con enfasi: “Ci vuole un’Europa delle culture e non dell’Euro”. E collegandosi al tema del festival “Insubria Terra d’Europa”, che è sulla Russia, “un’ Europa analoga a quella di Pietro il Grande quando si affaccia all’Europa.
Un personaggio che fa la Russia, perché decide di troncare la vecchia tradizione moscovita dove il potere non stava nelle mani di chi deteneva il potere, ovvero la commistione tra poteri. E soprattutto prende una decisione: vuole capire com’è fatto il mondo. E inventa la “grande ambasciata”. Che apre la Russia all’Europa. Ed è la prima volta in cui la Russia sceglie di essere europea. L’unica scelta in un contesto internazionale difficile”.
Presenti all’inaugurazione Alexander Nurizade, Console Generale di Russia a Milano, Cristina Cappellini, Assessore Cultura Regione Lombardia, Jean Olaniszyn, Presidente dell’Archivio Ivan Bianchi di Locarno, Arminio Sciolli, Centro Culturale Il Rivellino di Locarno, Norman Gobbi, Consigliere di Stato del Canton Ticino, Attilio Fontana, Sindaco di Varese, Dario Galli, Commissario straordinario della Provincia di Varese, e Andrea Mascetti dell’associazione Terra Insubre.
La mostra
Terra insubre ha quest’anno deciso di dedicare una mostra al pioniere della fotografia Ivan Bianchi, varesino di nascita e ticinese d’adozione.
La mostra sarà incentrata sugli scatti realizzati dall’artista a San Pietroburgo fra il 1852 e il 1854.
Si tratta delle stesse immagini esposte con grandissimo successo di pubblico nelle sale del Palazzo Costantino di Strelna, nei pressi di San Pietroburgo, in occasione del recente Summit G20.
Grazie alla collaborazione con il Centro Culturale Il Rivellino e con l’Archivio Ivan Bianchi di Locarno, proprietario del materiale esposto, la città di Varese, che diede i natali a Ivan Bianchi, potrà ammirare le prime foto di Sanpietroburgo che rappresentano, per gli anni in cui furono scattate, anche un materiale straordinario per la storia della fotografia.
Questa mostra nasce dalla sempre più forte collaborazione tra realtà vive e operanti al di qua e al di là del confine le quali, finalmente a confronto, riescono a trasmettere memorie, documenti, storie che le divisioni amministrative avevano per lungo tempo tenute l’una all’altra celate.
L’Insubria, di cui la storia personale del Bianchi è emblematica, si ritrova in questa straordinaria mostra e le strade di Varese, Lugano, Locarno tornano a incrociarsi, ripercorrendo idealmente anche quel viaggio che Bianchi, e prima di lui i tanti magut insubrici intrapresero decenni prima per andare a costruire quella ‘prima’ Sanpietroburgo che vedremo immortalata in questa mostra.
L’esposizione apre spazi di indagine e percorsi di ricerca immensi che portano i sentieri della nostra identità verso un passato attualissimo che ci parla di una Russia più vicina di quanto non si pensi, di un ‘confine lieve’ tra le comunità ticinesi e lombarde e di storie delicate e straordinarie che sono le nostre radici più vere e profonde.
Siamo dunque felici di questa iniziativa che, ne siamo certi, sarà fonte di molte altre ricerche e lavori che animeranno la nostra Insubria e i suoi straordinari abitanti, che si sono ritrovati, per questa volta, alla Corte degli Zar.
La sede dell’esposizione sarà la Sala Veratti, sala espositiva di proprietà del Comune di Varese.
Il Festival
PROGRAMMA CONVEGNI
Tutti i convegni si terranno presso:
Villa Recalcati
Sede della Provincia di Varese – Sala Convegni
Piazza Libertà 1 – Varese
Mercoledì 11 Giugno 2014
Ore 20:45 Il Generale Suvorov. 1799: un esercito russo attraversa l’Insubria Fabrizio Viscontini
Storico
Giovanni Maria Staffieri
Storico
Giuseppe Curonici (Moderatore)
Giovedì 12 Giugno 2014
Ore 20:45 Il Dio della guerra. La leggenda del Barone von Ungern Sternberg Claudio Bonvecchio
Università dell’Insubria
Andrea Colombo (Moderatore)
Giornalista di ‘Libero’
Seguirà la visione del film di Hugo Pratt:
Corte Sconta detta Arcana
Con commento di
Alessandro Ortenzi
Giornalista
Venerdì 13 Giugno 2014
Ore 20:45 Eurasia o Occidente? Massimo Fini
Scrittore
Fausto Biloslavo (Moderatore)
Giornalista de ‘Il Giornale’
Sabato 14 Giugno 2014
Ore 10:00 Saluto del Commissario della Provincia di Varese, Dario Galli
Ore 10:15 Presentazione del Convegno a cura di Andrea Mascetti
Ore 10:30 La Foresta e la Steppa. Il mito dell’Eurasia nella cultura russa Aldo Ferrari
Università Ca’ Foscari di Venezia
Augusto Grandi (Moderatore)
Giornalista de “Il Sole 24 Ore”
Ore 11:30 Un lanzichenecco all’ombra del Cremlino. Curzio Malaparte pellegrino in Russia (1929-1956) Mario Bernardi Guardi
Scrittore e saggista
Paolo Mathlouthi (Moderatore)
Associazione Terra Insubre
Ore 14:45 Il Gigante tra due mondi: l’identità russa tra Oriente e Occidente Franco Cardini
Università degli Studi di Firenze
Adolfo Morganti (Moderatore)
Presidente di Identità Europea
Ore 16:00 L’armata dei fiumi perduti. L’epopea dei Cosacchi dal Don alle montagne del Friuli Fabio Verardo
Università degli Studi di Trento
Paolo Petiziol (Moderatore)
Presidente di Mitteleuropa
Seguirà lettura di un testo inedito di Claudio Magris a cura dell’attrice
Sarah Maestri
Domenica 15 Giugno 2014
Ore 10:00 Est/Ovest: il ‘confine lieve’ dell’Europa
intervista a:
Giancarlo Giorgetti
Deputato
Gianluca Savoini (Moderatore)
Giornalista
Ore 10:45 Presentazione dell’Associazione Lombardia-Russia
a cura di
Max Ferrari
Giornalista
Ore 11:00 Tavola rotonda
L’eterna partita a scacchi. Le tensioni Usa–Russia e il ruolo dell’Europa Pietrangelo Buttafuoco
Giornalista de ‘Il Foglio’
Marcello Foa
Giornalista, analista di politica internazionale
Alessandro Vitale
Università degli Studi di Milano
Adolfo Morganti
Presidente di Identità Europea
Daniel Estulin
Scrittore
Alessandro Voglino (Moderatore)
Docente del Master in Geopolitica e Sicurezza Globale e collaboratore della cattedra di Geopolitica Università La Sapienza di Roma