Petizione studenti per la Biblioteca Civica di Varese

Gli studenti chiedono che la Biblioteca di Varese possa mantenere l’apertura domenicale (come previsto dall’orario sperimentato a partire dal 3 luglio 2017) e che possa eliminare o ridurre la chiusura in pausa pranzo

29 Settembre 2017
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Un gruppo di giovani studenti varesini, allarmati dalle ultime vicende e dalla conferenza stampa avvenuta venerdì 22 settembre, ha lanciato oggi una nuova petizione per chiedere all’amministrazione comunale di continuare a garantire l’apertura della Biblioteca Civica, sia in pausa pranzo che la domenica.

Il gruppo, nato spontaneamente a inizio settimana, all’interno del documento che verrà appeso in biblioteca per la raccolta firme e che verrà poi consegnato al Sindaco di Varese Davide Galimberti, ribadisce l’importanza dello spazio studio e l’apprezzamento degli studenti per i nuovi servizi concessi nell’ultimo anno.

La paura dei giovani frequentatori è che si ritorni alla situazione precedente, con orari limitati e aperture ridotte, a causa proprio delle divergenze tra dipendenti e amministrazione. Non sono piaciute infatti alcune considerazioni rilasciate durante la conferenza stampa di Venerdì in cui i dipendenti, tramite le Rsu, consideravano “fallita” la sperimentazione domenicale in quanto era stata fruita solo dai giovani.

Noi studenti non siamo cittadini di Serie B – dichiara Chiara Massaro (nella foto), studentessa di Giurisprudenza e tra le promotrici del gruppo – Io personalmente usufruisco della biblioteca quotidianamentee ritengo che l’apertura domenicale sia necessaria. Uno studente, specialmente in periodo di sessione di esami, non si concede un giorno di riposo settimanale. La domenica è un giorno di studio, al pari degli altri.”

In tantissime altre città – racconta Matteo di Ronco, studente di Ingegneria – questo genere di aperture è già operativo da diversi anni e rappresenta la normalità. Perché non possiamo immaginare che Varese raggiunga città vicine come Pavia, Bergamo e Milano?

Se Varese vuole diventare veramente Città Universitaria – spiega Alessandro Triacca, studente di Biotecnologie – deve poter offrire agli studenti che ospita sul territorio spazi di studio con orari e servizi adeguati. Proprio per questo motivo secondo noi deve proseguire la sperimentazione, con il tempo magari potenziando gli orari di apertura e di chiusura.

Personalmente – dichiara Niccolò Coscia, studente di Medicina – usufruisco della biblioteca in particolare modo nel fine settimana, dato che la mia facoltà richiede frequenza assidua delle lezioni e di conseguenza il tempo a disposizione per studiare durante la settimana lavorativa è davvero poco.

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