Oro in Euro: “L’azienda ha seguito tutte le procedure di acquisto in modo scrupoloso”

Dopo l’apertura dell’indagine per incauto acquisto, l’azienda di Nicola Laurenza ribadisce come ”tutte le procedure di verifica sono state svolte in maniera scrupolosa”

16 Maggio 2015
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Laurenza

Dopo l’apertura dell’indagine per l’ipotesi di “incauto acquisto”, che ha coinvolto un’attività di compra oro dell’imprenditore Nicola Laurenza, l’azienda precisa la sua posizione. Ribadendo come le verifiche della merce acquistata siano state “scrupolose come sempre”. 

“Con riferimento ai recenti articoli apparsi sui mezzi di informazione riguardanti gli oltre 50 negozi diretti del Gruppo Oro in Euro (che ne conta oltre 200 in 6 paesi d’Europa) ed il suo legale rappresentante, si ritiene doveroso comunicare alcune specifiche del caso, affinché possa essere meglio compresa la dinamica della procedura e quindi evitato un danno di immagine ad un’azienda seria, che ha quale prima e più forte caratteristica della propria identità il severo rispetto delle norme e dell’etica.
Le notizie relative al caso dell’acquisto di oggetti preziosi poi risultati illeciti presso il punto vendita di Malnate, potrebbe lasciare intendere che l’azienda non si sia attenuta all’iter procedurale previsto dalla legge, agendo dunque con superficialità.
Al contrario, Oro in Euro, intende mettere in luce come, anche in questo caso, le procedure siano state rigorosamente seguite, proprio come accade ogni giorno. Si tratta di un’azienda solida, seria, attenta e rigidamente rispettosa verso le normative vigenti, ragion per cui si è sempre contraddistinta dai propri competitors, differenziandosi per professionalità, affidabilità e rispetto della legislazione.
L’apertura di un’indagine, poi trasformatasi come da prassi in un processo nei confronti del ladro degli oggetti preziosi (e non di Oro in Euro), vede spesso coinvolgere l’esercente acquirente della merce per verificare l’ipotesi di incauto acquisto o di ricettazione. La condotta tenuta dal Pubblico Ministero e successivamente dal Giudice, rispetta dunque il normale agire degli organi inquirenti ed in oltre 14 anni di onorato lavoro, né Oro in Euro Italia SpA né tantomeno il suo legale rappresentante Nicola Laurenza, hanno mai avuto una sentenza di condanna passata in giudicato per nessun tipo di reato, avendo sempre e costantemente adempiuto a tutte le prescrizioni di legge.
L’azienda ed il suo Presidente si ritengono assolutamente sereni che la vicenda si concluda con esito positivo.
Nel caso specifico, l’accurato adempimento agli obblighi di legge non è stato sufficiente ad evidenziare l’illecita provenienza della merce. Secondo la normativa che regola il settore del compro oro (TULPS), ad ogni atto di compravendita, il cliente deve fornire i propri dati mediante l’esibizione di un documento di identità valido; dopo di che il negozio, al fine di garantire la tracciabilità dei preziosi, ha l’obbligo di annotare la transazione sul registro di pubblica sicurezza e di conservare gli oggetti per 10 giorni dalla data di acquisto, senza possibilità di venderli o modificarli, mettendoli eventualmente a disposizione delle Forze dell’Ordine che ne facciano richiesta (in ipotesi di merce di sospetta provenienza).
La procedura sopra descritta è stata accuratamente e minuziosamente rispettata anche in questo caso: gli oggetti preziosi, come da norma di legge, al momento del ritiro, si trovavano in stato di fermo cautelare ed erano debitamente conservati presso il punto vendita. Le Forze dell’Ordine, di 2/2 fatto, sono riuscite a svolgere con successo le proprie indagini facendo rinvenire la refurtiva proprio grazie al fatto che Oro in Euro ha rispettosamente applicato la legge.

Si è trattato di un episodio isolato, sporadico e lontano dalla filosofia di un’azienda come Oro in Euro che, ogni mese, effettua mediamente 250 atti d’acquisto per ogni suo punto vendita. Di prassi, la maggior parte delle transazioni si conclude con successo. Solo in rarissimi casi la transazione non va a buon fine e la merce viene respinta, perché considerata di sospetta derivazione.
Nel caso di Malnate, nonostante la cura e l’attenzione nell’applicare la procedura, non è emerso nessun elemento che potesse mettere l’azienda nelle condizioni di respingere la merce ricevuta. In oltre 14 anni di attività, fra tutti i punti vendita diretti, il numero di transazioni effettuate con successo ammonta ad oltre 1.000.000! Ogni transazione rispetta rigorosamente la normativa e la procedura richiesta con la massima meticolosità ed attenzione.
L’azienda, oltre ad aver subito un grave danno di immagine, ha anche subito un ingente danno economico, senza futura possibilità di riscatto. Di conseguenza, acquistare merce che potrebbe risultare frutto di un furto è un’operazione assolutamente anti-economica per l’impresa.
Oro in Euro è particolarmente sensibile al rispetto delle norme comportamentali, a tal punto da essersi dotata di un codice etico condiviso con il proprio personale, costantemente formato al rispetto dei valori e delle norme etico-sociali che stanno alla base della filosofia aziendale”.

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