Centosettantamila pensionati varesini “non stanno sereni” e scrivono al capo del Governo Matteo Renzi. “Non siamo cittadini di serie B” è il messaggio inviato al presidente del Consiglio.
Tanti di loro, con i sindacati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL che hanno avviato l’iniziativa, partecipano alla campagna a livello nazionale chiamata proprio #NonStiamoSereni. La situazione anche nel panorama locale è preoccupante: da quanto risulta ai sindacati 110 mila pensionati ricevono meno di mille euro lordi al mese; la metà di questi percepisce la pensione minima di 500 euro. Di qui l’adesione all’iniziativa presentata nella sede varesina della Cgil in via Bixio e che prevede di raccogliere le firme sulle migliaia di cartoline che saranno distribuite ad associati e non associati in vari occasioni.
Ogni cartolina riporta i punti fondamentali del documento contenente le proposte dei pensionati indirizzato a Renzi: al primo punto curiosamente ci sono “lavoro, sviluppo, occupazione”, perché “senza quelli dalla crisi non si esce” ha chiarito Marinella Magnoni, segretaria generale della Spi-Cgil, seguono lotta alla povertà, tutela del reddito, welfare pubblico e solidale, una legge sulla non autosufficienza, equità e giustizia sociale con pari diritti sia per chi lavora sia per chi è in pensione, lotta agli sprechi e ai privilegi. E possibilmente, anche gli 80 euro al mese da cui i pensionati risulterebbero esclusi.
“Il carrello della spesa è uguale per tutti e lo devono spingere anche i pensionati” commentano i delegati sindacali varesini. “Vogliamo ricordare non solo ai pensionati ma all’opinione pubblica in generale che si parla spesso della pensione come frutto della previdenza dimenticando che non è un gentile omaggio ma un reddito in differita, accumulato lavorando e consegnato più avanti nel tempo“.
Le cartoline firmate saranno raccolte in grossi sacchi consegnati direttamente a Renzi dopo la metà di giugno.